Gattini abbandonati nel fiume, pescatore si tuffa nelle acque gelide per salvarli

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Giovedì 22 Aprile 2021, 06:00 - Ultimo aggiornamento: 24 Aprile, 12:37

Si getta nelle gelide acque del fiume Fibreno per salvare dei gattini. Gesto eroico quello compiuto da Antonio Cappuccitti nel tardo pomeriggio di martedì in zona Lungofibreno a Sora. L’uomo stava facendo una passeggiata lungo la strada sterrata che costeggia la ferrovia quando ha sentito indistintamente un miagolio provenire dal fiume.

In quel momento c’erano anche altre persone che stavano facendo attività sportiva sul suggestivo percorso ma nessuno sembra aver udito quel suono. Antonio, però, non riusciva a rasserenarsi ed ha iniziato a cercare in mezzo alla vegetazione convinto che vi fosse un gatto quando ad un certo punto è accaduto l’incredibile.

Davanti ai suoi occhi ha visto galleggiare sul pelo dell’acqua una busta di plastica di colore verde, chiusa con un nodo, da cui proveniva quel miagolio disperato: «Ho iniziato ad inseguire la busta - racconta Antonio, che tra le sue passioni ha anche quella per la pesca -, ero intenzionato a prenderla e non a lasciarla andare perché ho capito immediatamente che all’interno vi era qualcosa. Non sono riuscito a coinvolgere nessuno e ho dovuto fare tutto da solo. Ad un certo punto, la corrente ha iniziato a spostare la busta di lato. Così ho preso delle canne e le ho spezzate e mi sono calato in acqua cercando di afferrare la busta con quell’arnese di fortuna. Sono riuscito ad agganciare il sacchetto e a trascinarlo verso di me. Poi sono risalito sul terreno ed ho chiamato immediatamente mia moglie che mi ha raggiunto con una coperta. Io nel frattempo ho aperto il sacchetto che era perfettamente chiuso e per questo all’interno non vi era acqua».

A quel punto Antonio ha visto che cosa c’era all’interno. L’uomo credeva che vi fosse un solo gattino ma sono spuntati cinque testoline che urlavano disperatamente. Un gattino però aveva il musetto sporco di sangue ed era già morto, probabilmente dopo aver urtato contro qualche masso o tronco presente nel fiume. Gli altri quattro erano congelati ma vivi.

È plausibile che la cucciolata sia stata buttata pochi minuti prima considerato che Fibreno presenta anche delle rapide ed una vegetazione molto folta e probabilmente i gatti non avrebbero potuto avere vita lunga: «Hanno avuto fortuna e non solo perché hanno incontrato me ma anche perché la busta era talmente chiusa bene che all’interno si era formata una bolla d’aria che ha consentito al sacchetto di galleggiare e di non affondare» ha detto ancora Antonio che successivamente, insieme alla moglie, ha contattato la volontaria Rosalia Ciminella Caramanica che ha attivato a sua volta una “balia”, la signora Andreina Spiridigliozzi che si sta prendendo cura amorevolmente dei quattro micetti allattandoli con biberon ogni tre ore.

«Avrei voluto prendermi cura di loro ma purtroppo, per motivi di lavoro, non posso farlo ma non appena sarà possibile vorrei adottarne uno», ha detto Antonio, di professione informatico. L’uomo ha dimostrato di avere un grande cuore e soprattutto un grande coraggio, considerato che la temperatura dell’acqua è di circa 2° e che la corrente in alcuni tratti è notevole.

Aldilà del lieto epilogo resta comunque l’amarezza per un gesto vile compiuto da ignoti che senza pietà hanno strappato alla propria mamma i cuccioli disfandosene nel modo più orribile.

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