Deposti il metro e gli sfottò, adesso la comunità ciociara di San Vittore del Lazio e quella perugina di Gubbio sono pronte ad incontrarsi per un gemellaggio e per realizzare, magari, un albero di Natale insieme il prossimo anno.
Ad invitare i perugini ad abbassare le armi, o meglio il metro, sarebbe il caso di dire, era stato nei giorni scorsi Giuseppe Vendittelli, presidente dell'albero di Natale di San Vittore del Lazio, colui che più di ogni altro ha avuto il merito di far tornare a splendere dopo 14 anni di assenza, l'abete gigante sul Monte Sambucro. A causare l'astio della cittadina umbra, il fatto che i laziali si sono vantati di avere l'albero più grande del mondo. Del resto, esattamente vent'anni fa, quello di San Vittore è stato riconosciuto come l'albero più grande del mondo dalla società londinese Guinness World Records.
L'ASSENZA
La lunga assenza, dal 2008 ad oggi, ha permesso agli umbri di primeggiare in solitudine, adesso che è tornata la competizione da Gubbio hanno messo i puntini sulle ì snocciolando le cifre: «Il nostro albero ha una base di 450 metri e 700 di altezza, quello di San Vittore base di 300 e 445 metri di altezza: riprovateci l'anno prossimo», lo sfottò che da Perugia era arrivato in Ciociaria.
LA RISPOSTA
Dopo alcuni giorni, ecco la risposta. Ieri da Gubbio è arrivata la lettera a firma di Giacomi Fumanti, presidente dell'associazione che realizza l'albero nella cittadina umbra, che dice: «Carissimi amici di San Vittore, nel mio intervento in occasione della 42esima accensione dell'Albero di Natale più grande del mondo di Gubbio, ho augurato a tutti che le luci dell'albero possano donarci la giusta serenità per vivere al meglio le prossime festività natalizie. E' con questo spirito di serenità che rispondo al suo comunicato, ribadendo lo scopo per cui ogni anno ci dedichiamo a realizzare il nostro albero come gesto di devozione al nostro Patrono Ubaldo, Santo della riconciliazione. Così voi fate altrettanto con il vostro Patrono San Vittore. I numeri dei nostri alberi sono noti da anni, così come è forte il messaggio di Pace e Fratellanza fra i Popoli, rappresentato dalle luci che ogni anno accendiamo. Come Comitato Alberaiolo da anni siamo in contatto con diverse associazioni che in Italia realizzano i propri alberi, siamo quindi, disponibili ad incontrarci per conoscerci e scambiarci reciprocamente le nostre esperienze, nel più sano spirito di amicizia e condivisione, lasciando da parte qualsiasi campanilismo o sfida».
Dagli sfottò e dalla sfide nasce un gemellaggio a partire, con molta probabilità, proprio da San Vittore: il Comune che ha lanciato per primo la proposta. E non si esclude la possibilità di lavorare, per il prossimo anno, ad un progetto comune. Intanto il sindaco Nadia Bucci e tutti i protagonisti che dopo 14 anni hanno reso possibile la riaccensione dell'albero di San Vittore del Lazio, si godono il successo. Sono ormai centinaia le foto dell'abete illuminato pubblicate su social, condite da tantissimi complimenti. Un grande orgoglio.