Scomparsa di Zio Peppuccio, "Chi l'ha visto?" torna sul caso dopo la richiesta di riapertura delle indagini

Scomparsa di Zio Peppuccio, "Chi l'ha visto?" torna sul caso dopo la richiesta di riapertura delle indagini
di Vincenzo Caramadre
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Domenica 24 Aprile 2022, 08:41 - Ultimo aggiornamento: 6 Maggio, 10:41

Il caso di zio Peppuccio è stato affrontato nell'ultima puntata di "Chi l'ha visto?", il programma condotto da Federica Sciarelli. Tra poche settimane saranno 11 anni dal giorno in cui si sono perse le tracce di Giuseppe Ruggiero,  83enne di Coreno Ausonio. Da allora i familiari non hanno mai abbandonato la speranza di venire a capo del mistero di ritrovarlo o almeno avere almeno una tomba sulla quale portare un fiore.

Ora, però, hanno fatto un importante passo per arrivare a chiedere, eventualmente, la riapertura delle indagini preliminari archiviate il 31 luglio 2012.

Tramite l'avvocato Emanuela Di Marco (del foro di Cassino), la famiglia Ruggiero ha  inoltrato la richiesta di accesso agli atti di polizia giudiziaria eventualmente presenti nella stazione dei carabinieri di Ausonia e nella compagnia di Pontecorvo. Un passaggio necessario per rivalutare tutti gli atti d'indagine: i tabulati telefonici, le intercettazioni e le annotazioni di polizia giudiziaria redatte dagli uomini dell'Arma sul caso.

Troppi dubbi sono ancora da fugare, per questo la famiglia, con in testa il figlio Tonino Ruggiero, nel frattempo diventato responsabile dell'associazione Penelope, non intende rassegnarsi. Zio Peppuccio è scomparso il 15 maggio 2011 sulla alture di Coreno Ausonio. Si era recato, in sella alla sua moto, a Marinaranne, dove c'è il monumento ai caduti. Lungo il tragitto è stato fotografato con indosso un abbigliamento appariscente: una maglia color rosso vivo, un cappello con visiera color giallo e a tracolla il suo bastone da camminata. Molti compaesani lo incontrarono lungo il percorso e lui non accettò gli inviti a partecipare al tradizionale pic-nic all'aperto, perché riferì di volersi recare oltre il pianoro di Vallaurea per visitare i resti della Linea Gustav. Poi di lui si perdono le tracce.

Le prime indagini, archiviate, hanno ipotizzato un incidente, forse una caduta, tra le insenature rocciose della zona. «Non può essere, perché la zona è stata battuta palmo a palmo dalle forze dell'ordine e da chi conosce la zona, almeno il corpo lo avremmo ritrovato», è stato sempre detto dai familiari. Ma allora cos'è successo a Zio Peppuccio? I familiari non escludono nulla e per avere la verità qualche anno fa offrirono una ricompensa di 10mila euro a chi avrebbe dato informazioni utili.
 
La speranza si era accesa nel 2020, quando i carabinieri prelevarono il dna al figlio Tonino e alle sorelle all'interno della compagnia di Pontecorvo. Il dna è stato inserito nel sistema informativo nazionale Ricerca Scomparsi (Ri.Sc.), proprio su questo aspetto l'avvocato Di Marco intende eseguire approfondimenti per appurare se c'è stata la semplice catalogazione oppure si è andati oltre con la comparazione tra il dna dei parenti di Giuseppe Ruggiero e quello delle scomparse a livello nazionale. Queste, per ora, sono solo alcune delle iniziative che l'avvocato Di Marco e il figlio Tonino intendono portare avanti per avere nuovi elementi e fare piena luce sulla scomparsa del pensionato.
 

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