Scomparsa di Zio Peppuccio: arriva l'iter di morte presunta, ma la famiglia vuole nuove indagini

Scomparsa di Zio Peppuccio: arriva l'iter di morte presunta, ma la famiglia vuole nuove indagini
di Vincenzo Caramadre
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Giovedì 25 Agosto 2022, 07:27

Sono trascorsi oltre 11 anni dalla scomparsa, ora per Giuseppe Ruggiero, per tutti Zio Peppuccio, il giudice ha dato l'ok alla dichiarazione di morte presunta. L'iter, partito da qualche settimana, si concluderà tra un paio di giorni con la seconda e ultima pubblicazione della richiesta dei parenti in Gazzetta Ufficiale. La famiglia lo ritiene un atto necessario, ma non una resa nella ricerca della verità. Il caso legato all'anziano 83enne di Coreno Ausonio è stato archiviato dalla Procura di Cassino dieci anni fa, non sono state riscontrate responsabilità di terzi della sua scomparsa, ricondotta, invece, ad un incidente in montagna.
Oltre la formalità necessaria legata alla dichiarazione di morte presunta restano tanti dubbi, per questo la famiglia, tramite l'avvocato Emanuela Di Marco dell'associazione Penelope Lazio, sta raccogliendo elementi per chiedere la riapertura delle indagini.
Tante, troppe cose non tornerebbero, almeno stando alla ricostruzione dei parenti. Il procuratore capo Luciano d'Emmanuele recentemente ha autorizzato l'avvocato Di Marco ad acquisire tutti gli atti d'indagine presenti negli archivi della stazione dei carabinieri di Ausonia (competente per territorio e che svolse gli accertamenti sul caso), che non sono confluiti nel fascicolo del pubblico ministero. Ciò per dare una prima e importante risposta al quesito sulla valutazione globale degli elementi raccolti in fase d'indagine che, più volte, in questi anni è stato sollevato dai familiari.
LA RICOSTRUZIONE
Zio Peppuccio scompare domenica 15 maggio 2011. Intorno alle 13 in sella al sua moto dal centro di Coreno Ausonio, dove vive con la sua famiglie, si reca a Vallauria dove c'è il monumento per la pace di Marinaranne e dove quel giorno c'era stata una cerimonia civile e religiosa. Lungo il tragitto, in località Tre Pozzi nel comune di Castelforte (Latina), incontra diversi compaesani prima di arrivare nel luogo dove, diverse ore dopo verrà ritrovata la moto. L'83enne scompare nel nulla e la sua moto viene ritrovata proprio a Vallauria verso le 20. Proprio dalla posizione in cui viene ritrovata posizionata la moto, in un piccolo anfratto e in salita, cominciano a sorgere i primi i sospetti.
I DUBBI
Il figlio Tonino ha sempre sostenuto: «Mio padre, a causa di alcuni problemi ad una gamba, ad una mano e alla spalla, mai avrebbe potuto posizionare la moto in quel punto. Non è stato lui». Chi ha parcheggiato la moto? E' solo una supposizione, quella del figlio dell'uomo? Sono state prelevate le impronte sul mezzo? La certezza è che le ricerche di quei giorni non danno alcun esito. Vengono eseguite battute con centinai di persone, ma l'anziano non viene trovato.
LA LETTERA
Con il passare delle settimane i dubbi aumentano, ma la procura il 31 luglio 2012, un po' a sorpresa, archivia il caso. A mettere in ulteriore allarme i familiari una lettera anonima recapitata il 14 settembre 2012, al figlio Tonino, al sindaco di Coreno Ausonio e al parroco, in triplice copia originale scritta di pugno, tutta in dialetto corenese, che parla di spari e di una morte violenza di Zio Peppuccio. «Si sono sentiti due colpi di fucile ed i cani abbaiare: a Zio Peppuccio è successo qualcosa di grave ai piedi della montagna ed io quei colpi di fucile li ho uditi, perché su quella montagna quel giorno c'ero anch'io». E' il sunto della missiva. C'è poi il mistero della telefonata che lo stesso anziano fece qualche mese prima dal telefono di un benzinaio della zona ad una donna, mai identificata. «Chi era quella donna?», si continuano a chiedere i familiari. Anche per questo vogliono nuove indagine perché la dichiarazione di morte presunta la ritengono una mera formalità e sono convinti che a Giuseppe Ruggiero sia accaduto qualcosa, forse in maniera accidentale, ma che qualcuno abbia fatto sparire il corpo. A 11 anni di distanza vogliono la verità, ma soprattutto una tomba dove piangere il loro nonno rock.
 

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