Frosinone, Salvini scalda
la piazza di Veroli
tra stoccate e selfie

Frosinone, Salvini scalda la piazza di Veroli tra stoccate e selfie
di Stefano De Angelis
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Venerdì 17 Maggio 2019, 19:03 - Ultimo aggiornamento: 18 Maggio, 02:21


La pioggia battente e il freddo non hanno fermato il popolo ciociaro della Lega e i sostenitori delle idee del leader Matteo Salvini. Poco meno di mille tra uomini, donne e ragazzi hanno accolto a Veroli, con applausi e incitamenti, il vicepremier e ministro dell’Interno. Lui, giunto poco dopo le 18, ha contraccambiato il calore accendendo subito l’atmosfera e gli entusiasmi. Ha parlato di lavoro, immigrazione e sicurezza e non ha risparmiato stoccate all’Europa.

L’ATTESA
La passione e la voglia di esserci erano più forti anche dell’acquazzone che non ha concesso tregua. Alcune decine di persone, infatti, le prime, si sono radunate sotto il palco di piazza Mazzoli, nel cuore del centro, già dalle 16.30. Tutti muniti di ombrello e molti di telefonino, pronti a scattare una foto o un selfie. Con il passare dei minuti, tra vicoli chiusi al traffico e blindati da polizia e carabinieri, il caratteristico spazio individuato per il comizio di Salvini si è andato man mano riempiendo di cittadini: tanti sono arrivati dai comuni vicini, come Alatri, Frosinone e Sora. Tutti per Salvini. Tra i militanti e i simpatizzanti del partito c’era chi indossava un cappello blu con il simbolo della Lega. Nell’attesa, poi, in una manciata di minuti sono andate a ruba circa trecento sciarpe. Colore bianco da un lato e blu dall’altro con due slogan, uno per parte: «Io sto con Salvini» e «Prima gli italiani». Sono state distribuite, unitamente a un’infinità di palloncini di gomma di vari colori, dallo staff che ha curato l’organizzazione dell’appuntamento politico messo su sia in vista delle Europee sia per lanciare la volata al candidato a sindaco del centrodestra, Marco Bussagli. Oltre a lui, per l’occasione, a ricevere Salvini per la Lega c’erano il deputato e coordinatore regionale Francesco Zicchieri, il senatore Gianfranco Rufa e la candidata ciociara all’Europarlamento, Maria Veronica Rossi. C’era anche il sindaco del capoluogo, Nicola Ottaviani, che da qualche settimana ha lasciato Forza Italia per aderire al progetto del condottiero del Carroccio. Non a caso prima delle 18, orario fissato per l’intervento del ministro, in una sorta di anteprima è stato proprio Ottaviani a scaldare la piazza di Veroli: «Il 26 maggio è necessario votare il centrodestra sia alle Europee sia alle Comunali. Bisogna sostenere Salvini, Matteo è uno di voi», ha scandito forte nel giorno del primo intervento da leghista sul palco insieme con Salvini. Erano circa le 17.30 quando Ottaviani ha incassato gli applausi. Nel frattempo c’era chi cercava riparo dall’acqua, venuta giù copiosa, sotto i portici laterali o sul sagrato della chiesa.

LA POLEMICA
Il tutto mentre iniziava a rimbalzare una polemica: «È stata chiesta al Comune la disponibilità del palazzetto dello sport, ma ci è stato risposto che è destinato a esclusivo uso sportivo», sbotta qualcuno dello staff, aggiungendo: «Ma Matteo ci ha detto: “non fa niente, non chiedete più niente, anche se piove andiamo in piazza”». Erano le 18.15 e l’attesa, intanto, saliva sempre di più, come l’intensità della pioggia. Quando la polizia (erano presenti a Veroli anche il prefetto Portelli e il questore Biagioli) ha iniziato a creare il varco centrale per l’accesso delle auto, la piazza ha capito: Salvini stava arrivando. Così è stato alle 18.20, quando il ministro è giunto con le auto della scorta. Subito un saluto con prefetto e questore, poi subito sul palco per una ventina di minuti.

Un fiume in piena contro la legge Fornero e anche contro questo modello di Europa: «Ci sta massacrando, il 26 maggio ribaltiamola». Poi un doppio passaggio sulla sicurezza: «Quella negli stadi dal prossimo anno sarà a carico delle società». E ancora: «Presto le forze dell’ordine potranno utilizzare la pistola elettrica». Poi l’affondo contro il presidente della Regione, Zingaretti: «Quanti ospedali stanno chiudendo nel Lazio perché bisogna tagliare. Dopo il voto europeo libereremo anche la Regione Lazio dalla sinistra e proveremo a riaprire gli ospedali». In chiusura Salvini ha salutato così la piazza: «Grazie a tutti per essere qui nonostante la pioggia. Mi farò perdonare: sono disponibile per foto, selfie e saluterò tutti, uno a uno. Venite da qui, si entra a destra, meglio che a sinistra».

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