Saf/ Giovedì l'assemblea dei soci
per l'approvazione del Piano Industriale

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Lunedì 26 Novembre 2018, 20:33
 E’ fissata per giovedì, alle 15, in Provincia, l’assemblea dei soci della Saf convocati per l’esame e l’approvazione del Piano Industriale.

Un passaggio delicato e importante, perché si va a ridisegnare il futuro dell’impianto di Colfelice che, per circa 30 anni, ha assicurato alla provincia di Frosinone di evitare , anche per un solo giorno, quell’emergenza rifiuti ben nota in altre città, a cominciare da Roma e Napoli.

L’impianto di Colfelice, dunque, ha ora bisogno di un profondo intervento di revisione e ammodernamento.

Da qui il piano industriale 2018-2022 del presidente Lucio Migliorelli che nuove su due direttrici principali:

La prima sul processo di ammodernamento dell’impianto di Colfelice che sarà oggetto di un importante revamping, per far nascere la più moderna fabbrica per il recupero di materie dal rifiuto indifferenziato destinate al ricliclo ed al riuso. Per l’impianto di Colfelice sono previsti investimenti per oltre 12 Milioni di Euro.

La Seconda direttrice è la previsione di realizzazione di una piattaforma di valorizzazione della frazione organica da rifiuto differenziato, con produzione di biometano e ammendante per usi agricoli. E, come esempio, pone un impianto costruito a Trento, nel pieno di un vigneto infinito, all’interno del cuore della produzione dei vini docg. Lì, dove riciclo e ambiente si coniugano perfettamente. Un impianto, cioè, a impatto zero dotato delle tecnologie più moderne.

Dunque, l’obiettivo è:

1 - l’avvio della trasformazione da impianto Tmb (trattamento meccanico biologico) a fabbrica di materie dai rifiuti dell’attuale piattaforma.

2 – la previsione di realizzazione di una nuova piattaforma di valorizzazione della frazione organica con produzione di biometano.

3 – ulteriori interventi di adeguamento normativo e di mitigazione dell’impatto ambientale.

4 – realizzazione di una piattaforma depurativa integrata

5- realizzazione di un parco fotovoltaico.

Pertanto, quel che normalmente si considera come “rifiuto” può, e quindi deve, essere trasformato in una risorsa in modo da garantire la massima tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini.

Su tale aspetto qualificante la SAF intende avviare un significativo cambio di passo che si può riassumere in 4 punti:

1 - minimizzare il conferimento in discarica, migliorando il recupero delle materie;

2 - ridurre la produzione di CDR/CSS (combustibile da rifiuti/combustibile solido secondario) che aggiunge ai costi di produzione anche i costi del successivo smaltimento;

3 - effettuare il recupero del materiale plastico da avviare alla filiera del riciclo, con ritorni economici derivanti dalla vendita di queste materie (oltre che all’evitato smaltimento delle stesse);

4 - rendere la SAF autosufficiente nella gestione e nel trattamento dei reflui di processo, con significativi benefici economici;

Passando alle previsioni di avvio della trasformazione dell’impianto- da TMB (trattamento meccanico biologico) a “Fabbrica di materie dai rifiuti” - l’avvio delle funzioni di “fabbrica delle materie” inizialmente si basa sul presupposto di recuperare alcuni flussi di plastica da avviare al riciclo, riducendo contemporaneamente la produzione di CSS (combustibile solido secondario), migliorando inoltre altri tipi di recupero, quali i ferrosi e i non ferrosi. Per tale adeguamento di prevede di installare una batteria di selettori ottici e un nuovo separatore aeraulico attraverso i quali si prevede di effettuare i predetti recuperi.

Grazie ai selettori ottici si prevede un recupero di plastiche da avviare al riciclo che generano ricavi stimati in 750 mila euro all’anno, cui va sommato l’evitato smaltimento del CSS pari a circa 2.200.000 euro all’anno.

Un altro passaggio importante è la previsione di realizzazione di una piattaforma di valorizzazione della frazione organica da rifiuto differenziato, con produzione di biometano.

                                       L'IMPIANTO DI COMPOSTAGGIO

L’impianto di compostaggio si rende necessario per far fronte ai fabbisogni dei Comuni del territorio.

Esso avrà come obiettivo, la ricezione della frazione umida e degli sfalci di potatura o manutenzione del verde pubblico per produrre compost certificato, di qualità. Nello stesso tempo potrà produrre biometano.

Una ulteriore proposta del Piano, riguarda la previsione di realizzare sui tetti dei vari edifici attualmente esistenti, alcuni dei quali in amianto da sostituire, un vero e proprio parco fotovoltaico capace di generare una potenza elettrica pari a circa 3.500.000 kwh/a. 

                                            GLI INVESTIMENTI 

Per la realizzazione del nuovo impianto sono stimati investimenti per 12.444.749 euro.
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