Ruberti, la lite nelle chat: il rigore negato a Zaniolo e l'offesa di "ubriacone" a Lampazzi

Ruberti, la lite nelle chat: il rigore negato a Zaniolo e l'offesa di "ubriacone" a Lampazzi
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Venerdì 26 Agosto 2022, 15:46 - Ultimo aggiornamento: 22:53

La lotta per le candidature alle elezioni regionali, un bicchiere di troppo e il rigore negato a Zaniolo. La cena al ristorante di Frosinone, culminata con le minacce di morte dell'ex capo Gabinetto del Campidoglio Albino Ruberti ad alcuni degli altri commensali, raccontata dai messaggi whatsapp che alcuni dei protagonisti si sono scambiati dopo la lite.

Prima di sedersi al tavolo quella sera, gli animi erano gà caldi. E tocca tornare al 18 maggio, quando Mauro Buschini, ex presidente del Consiglio regionale, ha organizzato un evento in una villa di Patrica. Quella è la prima uscita del consigliere regionale dopo essere stato travolto dalla concorsopoli del Comune di Allumiere. Nei manifesti dell'evento tra gli invitati viene citato Daniele Leodori, vice presidente della Regione Lazio e assessore al bilancio.

A Roma scoppia il putiferio. Ruberti, che sostiene la candidatura alla presidenza della Regione Lazio di Enrico Gasbarra, non la prede bene: «Quello che è successo stasera non va bene come non va bene presenza Leodori. Così si gioca sporco. Sara (Sara Battisti, consigliera regionale, compagna di Ruberti), non lo merita. Io non sarò neutrale, parlate solo con Sara». Qualcuno a Frosinone vuole ridimensionare lo spazio che si sta guadagnando la Battisti, dopo l'inciampo di Buschini.

Si arriva quindi al 1° giugno. Tutti gli esponenti del Pd laziale sono a Frosinone per il comizio del segretario Enrico Letta per le elezioni amministrative. Un gruppo va a cena al ristorante "La Taverna", nel centro storico di Frosinone. Ad un tavolo si siede il gruppo più ristretto composto da Ruberti, la compagna e consigliera regionale Sara Battisti, Francesco De Angelis, il fratello Vladimiro, il sindaco di Giuliano Di Roma, Adriano Lampazzi.

Si parla di politica, girano musi e occhiatacce, poi la discussione finisce sul rigore negato a Zaniolo nel derby Roma-Lazio. Ruberti è della Lazio e dice al romanista Lampazzi: «Ma come fai ad aver visto il fallo da rigore che sei sempre ubriaco». Apriti cielo. Lampazzi fa su tutte le furie, anche perché alticcio. «Ti chiedo scusa se ho toccato la tua sensibilità ma era una battuta sul derbi e un rigore. Dopodiché la tua reazione è stata incomprensibile e offensiva» (scriverà Ruberti a Lampazzi il giorno dopo la lite). Il sindaco di Giuliano non ci sta a farsi dare dell'ubriacone (lo scrive lui stesso il giorno dopo a Ruberti) e offende pesantemente il capo di Gabinetto del Campidoglio. Ruberti, forse non per niente  chiamato "Rocky", si alza dalla sedia per andare a picchiare Lampazzi. I due forse vengono alle mani. Vladimiro De Angelis, il broker assicurativo fratello di Francesco, prova a dividerli. Ruberti reagisce male anche con lui. "Toglimi le mani di dosso", urla. Sarebbe stato a quel punto che Vladimiro avrebbe detto "me te compro" che ha trasformato Ruberti in un personaggio da Suburra.

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