Quadri di valore abbandonati a Roccasecca, la città di San Tommaso: ecco la collezione dimenticata negli scatoloni

Le opere furono donate Da Annie e Nora Messina, figlie dell'ex console italiano ad Alessandria d'Egitto. Lo sdegno dell'ex sindaco

Le scatole con i quadri delle sorelle Messina
di Elena Pittiglio
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Mercoledì 7 Giugno 2023, 09:23 - Ultimo aggiornamento: 09:36

Una collezione d’arte di valore inestimabile. Oltre settanta dipinti che le sorelle Annie e Nora Messina (figlie di Alessandro, console italiano ad Alessandria d’Egitto, e nipoti della celebre scrittrice Maria), negli anni Ottanta, donarono a Roccasecca,  città natale di San Tommaso d’Aquino. Ora, queste opere – secondo quanto rende noto l’ex sindaco della città, Antonio Abbate – giacciono abbandonate in alcuni scatoloni di cartone nella casa di San Tommaso. «La collezione – scrive Abbate - non è visibile, non è fruibile. È relegata all’interno di scatoloni di cartone, presso la cosiddetta Casa di San Tommaso, immobile dal pregio storico ed artistico notevole, anch’esso chiuso al pubblico». A ricostruire la storia è lo stesso ex primo cittadino. È il 6 giugno del 1980 quando, nel corso di una cerimonia solenne, l’allora amministrazione comunale di Roccasecca, guidata dal sindaco Luigi Frezza, inaugura alla presenza dell’onorevole Guido Bernardi la Pinacoteca della città; luogo che accoglie la donazione delle sorelle Messina, alle quali, sempre in quell’occasione, viene conferita la cittadinanza onoraria. L’onorificenza viene anche estesa a Maria Lo Mastro e a Rocco Zingaro, rispettivamente presidente e segretario dell’Associazione I Templari, ente patrocinante dell’evento.

La collezione, catalogata con titolo, tecnica ed anno di realizzazione delle opere, a distanza di sedici anni, si arricchisce di nuovi dipinti.

Si arriva così al 26 marzo del 1996. Sullo scranno più alto siede il sindaco Antonio Abbate. È proprio lui a ricevere la seconda parte della preziosa collezione. Le opere ulteriori, arrivate dopo tredici anni, è l’ultimo gesto della scrittrice, Annie Messina, deceduta il 27 febbraio 1996. Il desiderio della scrittrice era destinare altre opere alla Pinacoteca comunale. A ricordare quell’ultimo atto è sempre Abbate, il quale sottolinea: «Ricordo bene Annie Messina che subito dopo il mio insediamento (1993) volli incontrare nella sua residenza romana, accompagnato dall’amico Pompeo Cataldi, per rappresentarle tutta la gratitudine che serbavo a lei ed a Nora per aver donato alla città la loro collezione, destinata ad accrescersi con l’ulteriore lascito».

LA GALLERIA

Le opere, donate alla città di San Tommaso, emanano il fascino dell’Africa orientale. A realizzarle sono state le stesse sorelle, entrambe allieve del Maestro Arturo Zanieri. Nora descrive quei paesaggi attraverso disegni e stampe; Annie invece con i suoi ritratti. Tra le opere donate alla Pinacoteca comunale figurano anche le opere di Romilda Gubitosi, madre delle sorelle Messina. Due donne che alla passione per la pittura, mai finalizzata alla vendita delle opere, hanno coniugato l’amore per la letteratura, due mondi all’interno dei quali fondamentale si è rilevata la guida dei genitori e della zia Maria Messina, della quale sono celebri novelle e romanzi sulla Sicilia dei suoi tempi ed in particolare sull’oppressione e sull’isolamento delle donne siciliane. L’intervento di Abbate vuole accendere i riflettori su una collezione di valore culturale. «Provo disagio enorme – stigmatizza l’ex primo cittadino - dopo aver appreso in quale stato di abbandono versi la collezione, da circa venti anni. Se è vero come è vero che una città possa ritenersi luogo di attrazione culturale e turistica solo quando può contare su tradizioni solide, è altrettanto vero che in questo potenziale bisogna saper credere»conclude Antonio Abbate. 

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