Rientro per due giorni a scuola, scoppia il caos tra ordinanze e appelli alle famiglie

Rientro per due giorni a scuola, scoppia il caos tra ordinanze e appelli alle famiglie
di Gianpaolo Russo
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Domenica 28 Marzo 2021, 09:58 - Ultimo aggiornamento: 09:59

Ritorno a scuola in ordine sparso in provincia di Frosinone. In molti comuni il rientro previsto nel Lazio, che torna in fascia arancione, per le giornate di martedì e mercoledì non ci sarà. Al caos dei passaggi da un colore all'altro, si aggiunge il fatto che la Ciociaria, prima delle altre era entrata in zona rossa. Un aspetto che a quanto pare non è stato preso in considerazione.

Tanti sindaci hanno già annunciato che emetteranno le ordinanze di chiusura, ma il primo cittadino di Frosinone sostiene che sul piano normativo non ci si può opporre a un provvedimento del Governo.

Ecco perché altri si sono limitati ad invitare le famiglie a non mandare i figli a scuola.

QUELLI CHE DICONO NO

Hanno già preannunciato la chiusura delle scuole i comuni di Ceccano, Alatri, Isola Liri, Arpino, Fiuggi, Paliano, Sora, Veroli. A Ferentino il sindaco Antonio Pompeo ha fatto sapere che oggi deciderà il da farsi. Ha già firmato l'ordinanza il sindaco di Fiuggi, Alioska Baccarini motivando la decisione tra le altre «con l'aumento dei casi nella città termale e con molti nuclei familiari interessati».

Si tornerà a scuola dopo Pasqua anche a Ceccano. «La pressione sanitaria è molto seria e l'età media dei contagi si è notevolmente abbassata - dice il sindaco Caligiore - . In 20 giorni a Ceccano siamo passati da 83 contagiati a 165 con un aumento del 100%. Che senso ha riaprire mandando in frantumi gli enormi sacrifici fatti sino a d oggi?».

Sulla stessa linea il sindaco di Anagni, Daniele Natalia: «In zona arancione è lasciata facoltà ai sindaci di valutare il da farsi in merito all'apertura delle scuole. Riaprirle per pochi giorni e far riunire le famiglie per Pasqua potrebbe rappresentare un pericolo per i nonni. In provincia di Frosinone il numero dei contagi non è aumentato ma non è nemmeno diminuito stabilizzandosi su un numero che ci spinge alla prudenza».

Niente rientro flash a scuola nemmeno a Paliano.

IL CASO DEL CAPOLUOGO

Il primo cittadino del capoluogo, Nicola Ottaviani, tra i primi a sollevare pubblicamente il caso parlando di una decisione «folle», non intende però firmare alcuna ordinanza. Secondo il sindaco un tale provvedimento non è fattibile sotto il profilo normativo perché non è possibile opporsi a un atto del Governo. Quindi Ottaviani preferisce appellarsi al buon senso delle famiglie: «Sento il dovere di sconsigliare alle famiglie di riprendere l'attività scolastica in presenza per poche ore poiché i potenziali pericoli sarebbero di gran lunga superiori rispetto agli elementi di vantaggio. Usufruendo di un ulteriore periodo potenziando le attività di contrasto alla diffusione del virus sarà possibile riprendere la didattica in presenza senza doverla interrompere successivamente, dandole continuità fino al termine dell'anno scolastico».

Non è previsto alcun provvedimento nell'altro Comune più grande della provincia: Cassino

LE DIRETTIVE DEI PRESIDI

Al di là delle ordinanze, in questo caos generale, in tanti non manderanno i propri figli a scuola. Molti presidi hanno già dato disposizioni ai propri docenti di utilizzare questi due giorni di scuola (in totale meno di 10 ore) per approfondire o ripassare alcuni argomenti evitando di andare avanti con programmi così da salvaguardare gli assenti. Per evitare di dover sottoporre obbligatoriamente al tampone gli studenti che non andranno a scuola basterà che i genitori invieranno un'email ribadendo che l'assenza non è stata dovuta a malattia ma a motivi familiari. Un fatto però è certo: la gestione della scuola ancora una volta è stata affrontata con superficialità.
 

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