Ricatti alle ragazze per avere per avere foto e video hot, tra le vittime anche due tredicenni

Ricatti alle ragazze per avere per avere foto e video hot, tra le vittime anche due tredicenni
di Marina Mingarelli
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Lunedì 28 Febbraio 2022, 12:26 - Ultimo aggiornamento: 15:57

Tutto è cominciato con lo scambio di foto intime di amiche in comune, poi hanno cominciato a prenderci il gusto e sono andati a caccia di altre vittime in un gioco diabolico a suon di minacce ed estorsioni. Si allarga il numero delle ragazze cadute nella rete di tre giovani (un 31enne di Castro dei Volsci, un 27enne di Ceccano e un 30enne di Roma) indagati per estorsione e revenge porn.

Dodici in tutto le parti offese, tutte ragazze ciociare, di cui due tredicenni all'epoca dei fatti. La Procura nei giorni scorsi ha notificato l'avviso di chiusa inchiesta. Le indagini hanno portato alla luce un giro di ricatti messo in piedi dai tre indagati allo scopo di ottenere immagini di ragazze nude o persino video mentre simulavano atti sessuali che poi venivano condivisi su canali Telegram appositamente creati per lo scambio di questo materiale.

Tutto è nato all'interno di una comitiva in cui somo cominciate a girare le foto più spinta che qualche ragazza aveva mandato al fidanzato che a sua volta l'aveva condivisa con gli amici. I primi ricatti sono iniziati così: «Se non ci mandi altre foto, rendiamo pubbliche quelle che abbiamo». I tre indagati, però stando a quanto accertato dalla Procura, si sono fatti prendere la mano e hanno allargato il giro.


Il modus operandi consisteva nel contattare le ragazze sui social convincendole a mandare delle foto e video di nudo. E se le vittime non assecondavano le loro richieste passavano alle minacce: «Se non mi mandi le foto ed i video che ti chiedo, stampo le tue foto e le vengo a mettere nella cassetta delle lettere di casa tua».

In altri casi i tre indagati si sarebbero spacciati per esperti informatici in grado di entrare in qualsiasi smartphone o computer. E così a una delle ragazze hanno detto: «Se non mi mandi le tue foto prosciugo il conto corrente dei tuoi genitori». Ad altre hanno fatto credere che sarebbero entrati nel loro smartphone e le avrebbero rubato le foto intime. Per far capire alle vittime che facevano sul serio inviano foto di ragazze senza veli che erano finite in rete perché erano state disobbedienti. A quel punto le vittime cedevano a quei ricatti ed inviavano agli estorsori il materiale che avevano richiesto. In questo giro di reveng porn era finita anche una tredicenne costretta da uno degli indagati a spogliarsi ed a simulare di masturbarsi nel corso di una chat video su Facebook.

Tra le vittime c'è stata qualcuna che, a causa di quelle continue richieste, avrebbe subito un forte stress psicologico meditando addirittura di togliersi la vita.

Ad un certo punto però tre amiche che facevano parte della stessa comitiva, parlando tra loro, hanno scoperto di esser vittime dei ricatti delle stesse persone, i tre indagati. Così si sono fatte forza e hanno deciso di rivolgersi alle forze dell'ordine. I tre giovani sono difesi dagli avvocati Tony Ceccarelli e Pietro Polidori. Tra i legali delle parti offese Rosario Grieco e Giulia Giacinti.

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