Revenge porn, processo per tre uomini. Ricattata anche una ragazzina di 13 anni

Revenge porn, processo per tre uomini. Ricattata anche una ragazzina di 13 anni
di Marina Mingarelli
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Venerdì 11 Novembre 2022, 08:28

 Tre giovani accusati di Revenge porn (condivisione pubblica di immagini o video tramite internet senza il consenso dei protagonisti) sono stati rinviati a giudizio. La prima udienza si terrà il prossimo 18 novembre. Si tratta di un 31enne di Castro dei Volsci, un ventisettenne di Ceccano e un 30enne di Roma. Tutto è iniziato con uno scambio di foto intime tra amiche che i tre indagati avevano in comune. Ma poi ci avevano preso gusto e loro sono andati a caccia di altre vittime, mettendo in atto un gioco diabolico portato avanti a suon di minacce ed estorsioni. Sono ben dodici le ragazze, tutte della provincia ciociara, finite nella rete degli indagati. Le indagini hanno portato in superficie un giro di ricatti allo scopo di ottenere immagini di ragazze nude o video dove le vittime simulavano atti sessuali. Filmati che poi venivano condivisi su canali Telegram appositamente creati per lo scambio. Una foto spinta inviata da una giovane al fidanzato, e la condivisione di quest'ultimo con alcuni amici, aveva dato il via al Revenge porn. Da qui infatti erano iniziati i primi ricatti. Il modus operandi consisteva nel contattare le ragazze sui social convincendole a mandare delle foto e video di nudo.

E se le vittime non assecondavano quelle richieste passavano alle minacce dicendo che se non inviavano il materiale a luci rosse che chiedevano avrebbero stampato le loro foto e le avrebbero messe nella cassetta delle lettere. In altri casi i tre indagati si sarebbero spacciati per esperti informatici in grado di entrare in qualsiasi smartphone o computer. Ad un'altra vittima avevano detto che se non inviava la documentazione richiesta avrebbero prosciugato il conto corrente dei genitori. Ad altre ancora avevano fatto credere che sarebbero entrati nel loro smartphone e le avrebbero rubato le foto intime. Per far capire che facevano sul serio inviano foto di ragazze senza veli che erano finite in rete perché erano state disobbedienti. A quel punto le vittime cedevano ai ricatti ed inviavano agli estorsori il materiale che avevano richiesto. In questo giro era finita anche una tredicenne costretta da uno degli indagati a spogliarsi nel corso di una chat video su Facebook. I tre sono difesi dagli avvocati Tony Ceccarelli, Pietro Polidori ed Enrico Toninelli. Tra gli avvocati delle parti offese Rosario Grieco e Giulia Giacinti.
Marina Mingarelli
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