La “ Saxa Gres” è una società per azioni partecipata al 100 per cento da una holding inglese di proprietà dell’imprenditore banchiere Daniele Bartoccioni Menconi, già dirigente di JP Morgan e Merrill Lynch. E per raccogliere fondi necessari a portare avanti l’investimento “ Saxa Gres” aveva emesso minibond quotati in borsa ed acquistati da investitori istituzionali inglesi, americani, ma anche da professionisti ed imprenditori italiani. Tra acquisizioni e investimenti produttivi era previsto uno stanziamento di oltre 15 milioni di euro e il riassorbimento di 94 lavoratori. Insomma, tutto sembrava andare per il verso giusto. Mancava soltanto l’ok della Regione Lazio. Che non è arrivato.
La ragione è la seguente: «L’attività di recupero nelle forme proposte, preso atto delle caratteristiche positive comunque insite nella proposta progettuale valutata e sopra richiamate, allo stato attuale non può essere realizzata secondo la vigente normativa di riferimento, in quanto l’utilizzo delle ceneri non pericolose è previsto solo nell’ambito produttivo dei cementifici mentre per le ceneri di natura pericolosa non esiste alcuna specifica norma».
Per cui «la valutazione non può avere ulteriore corso».
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