Nella mattinata di venerdì, infatti, i militari guidati dal comandante di stazione, maresciallo Renzullo, al termine della lunga e complessa attività informativa avviata immediatamente dopo aver interrotto il rave party non autorizzato, hanno denunciato in stato di libertà per invasione di terreni ben 140 giovani provenienti da varie regioni d’Italia, tra cui Umbria, Campania, Lazio, Abruzzo e, tra questi, anche alcuni giovani dei comuni limitrofi.
IL “PALO” LOCALE
L’area, di proprietà di diversi privati, è molto ampia e si trova in pieno bosco in località Cerico e per questo è conosciuta solo da chi è della zona. Questi i motivi che hanno spinto i Carabinieri ad ipotizzare l’esistenza, tra i denunciati, di qualche giovane della zona che abbia fatto da “palo” perlustrando per tempo la zona e segnalandola come sicura perché lontana da abitazioni ed occhi indiscreti.
L’ARRESTO E LE INDAGINI
Le indagini sono state difficili soprattutto perché basate su interrogatori, riscontri e confronti tra le differenti versioni di persone provenienti e residenti in altre regioni ma il “panorama” degli ospiti di quella serata estiva a Collepardo è ormai completo. Il rave è stato scoperto in quanto un trentenne di Frosinone, già noto alle forze dell’ordine, in preda ai fumi dell’alcol e di altre sostanze, era entrato abusivamente nell’abitazione di una coppia di anziani all’alba del primo luglio e aveva sottratto le chiavi della loro autovettura allontanandosi a grande velocità. La fuga era durata poco perché solo poche centinaia di metri più in là l’uomo si era imbattuto nei Carabinieri e, nell’intento di superarli ed evitarli, aveva sbandato finendo fuori strada. I militari della Stazione di Vico nel Lazio, quindi, lo avevano arrestato. A partire da quell’episodio, quindi, i militari sono risaliti alla festa da dove l’uomo proveniva e, individuata la zona al confine tra Collepardo e Alatri, erano intervenuti per mettere fine alla festa illegale a base di musica elettronica, alcol e droga.
© RIPRODUZIONE RISERVATA