Racket degli alloggi popolari a Cassino, arrestati i ras del quartiere Malfa per estorsione e sequestro di persona

Racket degli alloggi popolari a Cassino, arrestati i ras del quartiere Malfa per estorsione e sequestro di persona
di Pierfederico Pernarella
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Mercoledì 12 Ottobre 2022, 15:09 - Ultimo aggiornamento: 17:17

Si sentivanoi ras del quartiere e per far rispettare la loro "legge" non esitavano ad usare le maniere forti. Due fratelli rom, di 26 e 24 anni, ieri sera sono stati arrestati dai carabinieri di Cassino.  Secondo le cause, nonostante i due fossero ristretti agli arresti domiciliari, chiedevano il pizzo agli occupanti abusivi delle case popolari, inoltre sequestravano e picchiavano presunti ladri che avevano agito senza il loro permesso nelle case di amici o compagni di sventure carcerarie.

Il loro quartier generale era l’alloggio nel quartiere Malfa  a Cassino dove erano reclusi per altri reati.

A loro e ad altre tre persone, due ai domiciliari e una agli obblighi di dimora e firma, vengono contestati reati che a vario titolo spaziano dall’estorsione, al sequestro di persona, alle lesioni personali.

I due fratelli rom, attraverso i loro galoppini,  intimavano alle vittime di recarsi nella loro casa dove stavano scontando i domiciliari per subire la minaccia o per essere puniti. Così a primavera è accaduto a uno straniero occupante abusivo con la famiglia di un alloggio popolare nella zona. Da lui i fratelli avrebbero  preteso 2mila euro da consegnare in pochi giorni per poter continuare ad occupare abusivamente l’alloggio. In caso contrario avrebbe dovuto liberarlo, altrimenti gli avrebbero incendiato sia l'alloggio che l'auto.

Ma i due a quanto pare non controllavano solo il racket degli alloggi. I fratelli si facevano anche garanti della "tranquillità" del quartiere e guai a chi sgarrava. Ne sa qualcosa un giovane che era stato accusato dai due rom di aver rubato nella casa di un loro amico detenuto la cui madre, anche lei ieri colpita dalla misura cautelare, sosteneva di averlo riconosciuto come lo svaligiatore della sua abitazione. Il ragazzo è stato pestato e ha subito un tentativo di soffocamento perché i due insistevano nel ritenerlo responsabile del furto a casa della madre del loro amico e pretendevano da lui la restituzione del bottino. Per fuggire da quel trattamento il ragazzo si è lanciato dalla finestra facendo un volo di 5 metri. 

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