La Ciociaria piomba in zona arancione. Da lunedì tornano le chiusure e le limitazioni previste dal Dpcm secondo questa fascia. Tutti i comuni della provincia saranno arancioni ad esclusione di Torrice e Monte San Giovanni Campano che restano zone rosse. Questo ha stabilito il presidente della Regione, Nicola Zingaretti a seguito del boom di contagi da coronavirus registrati nell'ultimi giorni. Vediamo allora cosa cambia dalle ore 1,00 di lunedì mattina.
Spostamenti
Sarà vietato spostarsi al di fuori del proprio comune salvo casi di estrema necessità (lavoro o salute) sono però consentiti spostamenti dai comuni con popolazione fino a 5000 abitanti per una distanza non superiore ai 30 chilometri.
Ristoranti e bar
Sospese le attività di ristorazione (bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie).
Le scuole
Chiusura anche per le università mentre torna la didattica a distanza nelle scuole superiori. Resta, invece, in presenza quella di scuole materne, elementari e medie fatto salve alcune decisioni che potrebbero intervenire su suggerimento della Asl e del sindaco, autorità massima competente in materia di salute pubblica.
La Confesercenti: «Questa sarà la mazzata finale»
«Purtroppo era nell'aria commenta il presidente della provincia, Antonio Pompeo - da qualche giorno si avvertiva di questa possibilità. Bisogna stringere i denti e impegnarsi in questi 15 giorni per uscire dalla zona arancione. Il momento è estremamente delicato. Non dobbiamo abbassare la guardia. Al di la dei controlli e della repressione occorre il senso di responsabilità e collaborazione tra i cittadini».
«La situazione era inevitabile commenta il presidente della Confesercenti Frosinone - visti i comportamenti non adeguati. La cosa sbagliata è stata quella di riaprire le scuole. Non c'è controllo e a Frosinone in questi giorni abbiamo assistito a tanti assembramenti. Ci deve stare più controllo da parte delle forze dell'ordine. Il buon senso non può essere più chiamato in causa occorre far rispettare anche con una forte repressione. Per il commercio è un'altra mazzata, forse quella decisiva. Prevediamo un fatturato in calo del 70% in meno visto l'impossibilità di spostarsi tra comuni mentre per i ristoranti, lavorando solo con l'asporto il fatturato è di appena il 15%. Sarebbe stato meglio fare una chiusura totale seria perché con queste aperture e chiusure continue non si fa altro che aumentare l'agonia».