Anagni, polo per la logistica e un velodromo nell'ex polveriera

Una veduta dell'alto dell'ex polveriera
di Pierfederico Pernarella
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Mercoledì 26 Ottobre 2022, 07:53 - Ultimo aggiornamento: 14:03

Una società del Nord Italia ha proposto al Comune un progetto per un maxi investimento nell'area dell'ex polveriera di Anagni. Lo ha annunciato il sindaco Daniele Natalia nel corso dell'incontro che si è svolto ieri pomeriggio presso la sede romana di Unindustria per la presentazione del secondo rapporto sull'attrattività dei distretti industriali del Lazio: Pomezia, Civitavecchia, Anagni, Colleferro, Fiano Romano, Roma.

Lo studio è stato dedicato in particolare ai tributi (Imu e tassa rifiuti) e ai servizi locali.

L'area industriale di Anagni ne esce con un giudizio nel complesso positivo. «Il nostro distretto - ha detto il sindaco - continua ad essere attrattivo, anzi c'è una continua richiesta di aree, soprattutto per la logistica, che non riusciamo a soddisfare».

E a questo proposito il sindaco ha rivelato che in Comune è stata protocollata una proposta d'investimento per l'area dell'ex polveriera, ampia circa 188 ettari, in risposta alla manifestazione d'interesse indetta circa un anno fa dall'ente. Il progetto, ha spiegato il sindaco per sommi capi, prevede la realizzazione di un grande capannone per la logistica, un parco fotovoltaico, un velodromo e strutture alberghiere. «Il progetto passerà all'esame del Consiglio comunale - ha aggiunto il sindaco - Se dovesse andare in porto sarà uno dei più importanti investimenti mai fatti ad Anagni».

I TRIBUTI LOCALI

Tornando al dossier presentato durante l'incontro, moderato dal caporedattore de Il Messaggero Ernesto Menicucci, il distretto industriale di Anagni viene promosso con qualche debito. Lo studio di Unindustria è stato curato dalla Luiss Business School e dalla Fondazione Bruno Visentini. Ad illustrarlo ieri sono stati il professore della Fabio Marchetti e la ricercatrice Claudia Cioffi, dopo una breve introduzione del vice direttore generale di Unindustria, Massimiliano Ricci.

La ricerca si è soffermata innanzitutto sul peso fiscale sulle aziende dei tributi locali: Imu e tassa rifiuti. In linea generale è emerso che per l'Imu i Comuni sono sostanzialmente allineati, applicando un'aliquota nella misura massima prevista dalla legge o, comunque, superiore a quella base. Il discorso cambia per la tassa sui rifiuti dove invece si registra una differenza da Comune a Comune. L'analisi è stata fatta in base alla tipologia di capannone: piccolo, medio e grande. Per quelli piccoli l'Imu è pari a circa 14mila euro, per quelli medi a 100mila e per quello grandi a 280mila. Per quanto riguarda invece la tassa sui rifiuti si paga oltre 6mila euro per un capannone piccolo, 29mila per uno medio e oltre 90mila per quelli grandi. Anagni per la Tari si pone in una posizione mediana rispetto agli altri distretti industriali (si paga il minimo a Pomezia e il massimo a Roma-Tiburtina).

LA QUALITÀ DEI SERVIZI

Rispetto invece al gradimento sui servizi, il Comune di Anagni ottiene punteggi discreti (rifiuti, depurazione, energia elettrica, infrastrutture) anche se il giudizio è così così per la mobilità, i tempi di rilascio di documenti e l'urbanistica. Segnalata anche la carenza di videosorveglianza e non va benissimo per la manutenzione stradale. A proposito di infrastrutture e viabilità, il presidente del Consorzio industriale del Lazio Francesco De Angelis durante l'incontro ha ricordato che è stato presentato un piano di investimenti di 50 milioni di euro. Dato giudicato positivamente dal presidente di Unindustria Lazio, Angelo Camilli, il quale ha però sollecitato a risolvere il problema dello snellimento burocratico per le autorizzazioni.
 

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