Omicidio Mollicone, Carmine Belli torna in aula da testimone: «Il momento più brutto? Quando mi misero le manette»

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Venerdì 18 Giugno 2021, 10:11

Era la fine di giugno di 19 anni fa. Serena Mollicone era morta, brutalmente assassinata da un anno ci furono i primi sospetti su Marco Mottola, ma l’esito negativo delle indagini a suo carico, portano in luce la sola posizione di Carmine Belli. Nella sua carrozzeria, in uno scatolone, venne ritrovato un talloncino dello stesso dentista di Serena Mollicone.

Pian piano il quadro dell’ingiustizia si compose fino a dipingerlo come l’assassino perfetto. Su di lui si apre un velo che, con il passare dei mesi si squarcia talmente tanto fino all’arresto, avvenuto il 6 febbraio 2003. Rimarrà per 18 mesi in carcere. Per tutti era il mostro che aveva assassinato Serena Mollicone.

Ma poi il processo, nei tre gradi di giudizio fino al 2006, ha raccontato una storia diversa: Carmine Belli è stato incastrato, non ci sono prove a suo carico. Incastrato da chi? Resta uno dei più grandi interrogativi sul giallo di Arce. Certo è che la sua vicenda giudiziaria si è conclusa con l’assoluzione. Belli con la morte di Serena non c'entra ed una delle vittime postume del giallo di Arce.

Ora il carrozziere di Arce andrà in un’aula di giustizia, non quella della Corte d’Assise di Cassino, dove incassò la prima assoluzione. Oggi sarà testimone nel processo per l’omicidio di Serena che, a causa della pandemia, si sta svolgendo in un’aula del Campus Universitario della Folcara.

Belli in questi anni non ha mai fatto mancare la sua vicinanza alla famiglia Mollicone, a papà Guglielmo. È stato presente al rientro della salma di Serena ad Arce dopo gli accertamenti di medicina legale da parte della professoressa Cristina Cattaneo. È stato presente all’esterno del Tribunale all’udienza preliminare, dove affermò: “Serena deve avere giustizia”. 

Oggi assumerà la veste di testimone su chiamata della procura, del Pm Beatrice Siravo, il magistrato che ha coordinato le indagini che hanno portato a processo Franco Mottola (ex comandante della stazione dei carabinieri di Arce), sua moglie Marco e suo figlio Marco che rispondono di concorso in omicidio, l’ex luogotenente Vincenzo Quatrale (accusato di istigazione al suicidio del brigadiere Tuzi e di concorso morale nell’omicidio di Serena) e il carabiniere Francesco Suprano al quale viene contestato il favoreggiamento dell’ex maresciallo Mottola. 

Carmine Belli, in particolare sarà ascoltato sulle sommarie informazioni rilasciate sull’avvistamento la mattina del primo giugno 2001 di Serena Mollicone al bar Della Valle, ma anche l’incontro con il maresciallo Mottola avvenuto il 2 giugno 2001.

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