Teatro della discussione poi degenerata è stata l'abitazione dove vivono marito, moglie e figlio. Stando agli accertamenti dei militari nel pomeriggio dell'altro ieri è nata una lite in famiglia con il giovane che, in quei frangenti, ha dapprima minacciato di morte i genitori, poi ha colpito il padre con pugni al volto. È stato proprio l'uomo, sopraffatto dallo spavento, a lanciare l'allarme ai carabinieri e ad attenderli rinchiuso in casa per evitare ulteriori rischi. Sul posto sono subito intervenuti gli uomini dell'Arma coordinati dal maggiore Gabriele Argirò e dal maresciallo Giovanni Franzese. Hanno cercato di riportare la calma, di ristabilire la normalità. Il ventiduenne, però, sempre secondo la ricostruzione, non si è lasciato dissuadere: ha continuato a rivolgere minacce ai genitori e se l'è presa, a parole, anche con i militari per poi opporre resistenza al loro invito di seguirlo in caserma. Per il giovane è così scattato l'arresto.
Nel frattempo il padre, per i pugni, ha dovuto far ricorso alle cure dei sanitari dell'ospedale San Benedetto di Alatri: fortunatamente per lui nulla di serio, se la caverà con qualche giorno di prognosi, anche se la paura è stata tanta al punto da trovare in qualche modo protezione all'interno delle mura domestiche. I carabinieri, che stanno cercando di risalire ai motivi della lite, non escludono che all'origine ci sia stata la richiesta di denaro, non andata a buon fine, del figlio alla coppia.
Ieri il ragazzo è comparso nell'udienza con rito direttissimo davanti al giudice: gli sono stati concessi i domiciliari, ma non nella casa dove viveva fino all'altro ieri.
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