Frosinone, ruba medicinale in ospedale e viene denunciato: «Non ho soldi, mi serviva per curarmi»

Frosinone, ruba medicinale in ospedale e viene denunciato: «Non ho soldi, mi serviva per curarmi»
di Marina Mingarelli
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Lunedì 6 Settembre 2021, 08:55 - Ultimo aggiornamento: 18:48

Malato e povero, ruba una bottiglietta di sciroppo al pronto soccorso dell’ospedale di Frosinone e viene denunciato per furto. Ma Vincenzo P., che vive nell’indigenza e che riesce a mangiare con gli aiuti della Caritas, ha riferito ai poliziotti che lui, quella boccetta di sciroppo che assume per gravi patologie polmonari non voleva rubarla, ma voleva portarsela a casa perché nel caso avesse avuto delle crisi respiratorie l’avrebbe avuta già a portata di mano.

L’episodio si è verificato venerdì scorso quando l’anziano, dopo aver mangiato alla mensa dei poveri in viale Mazzini, si è recato presso l’ospedale del capoluogo perché a suo dire non si sentiva molto bene.

Ma quando è arrivato in pronto soccorso, la dottoressa che conosceva molto bene la sua patologia e che lo stava monitorando era già andata via. È stato a quel punto che l’uomo nel vedere nello scaffale dei farmaci quello che solitamente utilizzava per la sua patologia lo ha preso e se lo è infilato nella tasca della giacca. Ma quell’azione furtiva è stata notata da una inserviente che ha immediatamente allertato gli agenti di polizia.

Nel corso della perquisizione i poliziotti hanno rinvenuto la bottiglietta di sciroppo che era stata appena trafugata. Tale comportamento è costato all’anziano una denuncia a piede libero per il reato di furto. A rappresentarlo nelle opportune sedi saranno gli avvocati Giuseppe Lo Vecchio ed Alessia Turriziani.

Quella di Vincenzo non è stata una vita facile. Circa quindici anni fa mentre si trovava emigrato in Canada, aveva perso la sua adorata moglie deceduta a causa di un male incurabile. 

Quella morte lo aveva annientato. Il dolore per la perdita della sua compagna di vita era stato devastante. Per tale motivo i parenti gli avevano consigliato di tornare in Italia. Soltanto in questo modo avrebbe potuto dare un taglio netto al passato e ricominciare a vivere. Ma una volta rientrato a Frosinone l'uomo che a malapena parlava l'italiano, era stato avvicinato da personaggi senza scrupoli che gli avevano fatto firmare dei documenti dai quali risultava intestatario di ben nove società con un conto corrente a nove zeri. Quando l'uomo si è ritrovato indagato per il fallimento di queste società è caduto dalle nuvole. Quei soggetti senza scrupoli consapevoli del fatto che l'anziano non era in grado nemmeno di leggere quello che aveva firmato, lo avevano utilizzato come testa di legno per i loro loschi traffici.

A tirarlo fuori dai guai dimostrando davanti al magistrato inquirente l'innocenza del suo assistito proprio l'avvocato Lo Vecchio. Adesso per una bottiglietta di sciroppo si è ritrovato nuovamente a che fare con la giustizia. A detta dell'uomo aveva preso quel farmaco soltanto per necessità. Non è facile sbarcare il lunario con una misera pensione di 300 euro al mese. E quel medicinale a lui serviva veramente.

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