Botte al fratello disabile per l'eredità, uomo rinviato a giudizio

Botte al fratello disabile per l'eredità, uomo rinviato a giudizio
di Marina Mingarelli
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Domenica 31 Luglio 2022, 08:46

Botte e minacce al fratello disabile che rivendicava la sua parte di eredità: imprenditore di 43 anni di Pofi  finisce sotto processo.
La vicenda ha avuto inizio dopo la morte dei genitori di un portatore di handicap di 40 anni. Gli anziani, che vivevano assieme a lui nella casa di famiglia, avevano cominciato ad avere le prime discussioni con l'altro figlio a causa della divisione dei beni.
Il primogenito, infatti, pretendeva di gestire anche la parte del quarantenne il quale è perfettamente lucido, perché il suo handicap di natura fisica non incideva assolutamente sulla sua psiche.


Dunque essendo in grado di intendere e di volere, il disabile non accettava assolutamente che la sua fetta di beni venisse gestita dal fratello. Tra l'altro nonostante fosse un portatore di handicap, l'uomo aveva anche trovato l'amore. Da qualche anno frequentava una ragazza con la quale aveva intenzione di costruire una famiglia. Ma il fratello maggiore non faceva altro che trattare male la fidanzata sostenendo che fosse una arrampicatrice sociale, che non amava assolutamente il fratello. A suo dire la donna aveva capito che con quella persona anche se diversamente abile avrebbe potuto trovare una sistemazione. Spesso i due uomini a causa di questa divergenza di vedute litigavano furiosamente. Il 40enne dal canto suo non accettava alcuna ingerenza da parte del primogenito che addirittura lo aveva minacciato di buttarlo fuori casa se soltanto avesse continuato la relazione con quella ragazza. Incurante del fatto che metà dell'immobile per legge spettasse anche a lui, l'uomo pretendeva che il fratello seguisse alla lettera gli ordini che lui impartiva.
LO SCONTRO
A quel punto non potendone più il disabile si è rivolto al suo avvocato di fiducia Claudia Mancini la quale ha fatto scattare la denuncia per violenza privata minacce e percosse. Nel corso di una lite infatti il 43enne nonostante la disabilità del fratello era arrivato persino a mettergli le mani addosso spintonandolo e colpendolo al volto con alcuni pugni. A seguito di questo comportamento l'uomo è dovuto ricorrere alle cure dei sanitari del pronto soccorso. I medici del nosocomio frusinate hanno stilato una prognosi di sette giorni. Il fratello dal canto suo si è sempre difeso sostenendo che lui voleva soltanto proteggerlo da persone che erano interessate non alla sua persona, ma ai suoi soldi ed alle sue proprietà. A conclusione delle indagini l'indagato è finito sotto processo. La prima udienza si terrà il prossimo marzo.
Marina Mingarelli
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