Piste ciclabili per pochi a Frosinone, tra caos traffico e parcheggi introvabili

Viaggio nel percorso che collega la stazione ferroviaria con la zona Casalegno

Piste ciclabili per pochi a Frosinone, tra caos traffico e parcheggi introvabili
di Pierfederico Pernarella
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Domenica 13 Novembre 2022, 10:49 - Ultimo aggiornamento: 15:39

Fatte le piste ciclabili, bisogna fare i ciclisti. E chissà se a Frosinone l'impresa non si riveli più ardua di quella che auspicava Massimo D'Azeglio con gli italiani. Un primo bilancio sull'utilizzo dei nuovi percorsi riservati alle bici lascia poche speranze. Vedere per credere. Lunedì in piena mattinata, tra le 11.45 e le 12:45, percorrendo il tratto tra la stazione e la zona Casaleno che passa attraverso piazzale Pertini, ci siamo imbattuti (alle ore 12.14) in un solo ciclista. Uno: un indomito anziano, che procedeva in direzione centro. Un eroe. E come tale, solitario. In compenso, durante il tragitto, abbiamo incontrato alcuni pedoni. Una mamma con il passeggino, una signora con il carrello per la spesa e uno studente con il trolley. Niente è inutile, per carità, ma le bici?

Il nostro censimento occasionale potrebbe non essere affidabile.

E allora cosa dicono quelli che davanti alla ciclabile ci stanno quasi tutto il giorno? Al tabacchi i titolari si guardano dubbiosi quando gli rivolgiamo la domanda: «Mah, tre o quattro». Si arriva a cinque se chiediamo al laboratorio di fotografia e in farmacia. «Per lo più - aggiungono - si tratta di immigrati». Sono soprattutto loro ad utilizzare la bici come principale mezzo di spostamento.

Il dato sullo scarso uso delle ciclabili emerge anche da un altro particolare: le bici parcheggiate nei punti di maggiore affluenza. Prima però una telegrafica premessa: rastrelliere, queste sconosciute. L'ingegno per fortuna non manca ai pochi ma coraggiosi ciclisti. E così davanti allo scalo ferroviario le bici vengono lasciate nella stazione di bike sharing in disuso. Cosa che sa un po' di beffa e di cattivo presagio. In tutti i modi contiamo una decina di bici, un paio delle quali abbandonate chissà da quando.

Nel piazzale Pertini, davanti alla sede dell'Agenzia delle Entrate, riusciamo a scoprirne una sola. Un altro eroe solitario. In compenso i parcheggi principali della zona, quello di piazzale Pertini e l'altro realizzato di recente nell'ex Frasca alle spalle della Stazione, sono strapieni. Trovare un posto è un'impresa.

Tutti usano solo l'auto

Si dice un'ovvietà, ma con le piste ciclabili che rischiano di restare cattedrali nel deserto meglio rinfrescarsi la memoria. Nel capoluogo l'auto resta il principale mezzo di spostamento, se non il solo. Le classifiche sul rapporto tra auto e abitanti parlano chiaro: a Frosinone è tra i più alti in Italia. Va poi considerato che il capoluogo è una città frequentata per una parte importante, forse maggioritaria, da pendolari provenienti dal resto della provincia. Compresi quelli che vanno a Roma partendo dalla stazione del capoluogo. E tutti si muovono in auto. Il carico di traffico sulla zona dello Scalo è quindi elevato. Con il seguente paradosso: per realizzare le ciclabili è stato necessario togliere spazi alle auto, ma per ora i percorsi riservati alle bici restano ampiamente sottoutilizzati. Il caos è servito.

«Con l'apertura del cantiere in piazzale Kambo - racconta il titolare del laboratorio di fotografia - le aree per la sosta si sono ridotte e ogni giorno è una guerra. Guardi quel furgone come ha parcheggiato». Siamo in via Don Minzoni dove la carreggiata da un lato è occupata dalla pista ciclabile e dall'altro dalle auto in sosta, spesso in maniera selvaggia. «Questa mattina - racconta al tabacchi - un'ambulanza non sapeva dove fermarsi, le auto dietro hanno cominciato a suonare i clacson. Un inferno». Per non parlare di quello che succede negli orari di ingresso e uscita dalle scuole.

A tutto questo poi si aggiunge un altro problema: la pista ciclabile, nel tratto tra via don Minzoni e via Marittima, è interrotta dai numerose traverse carrabili per cui c'è sempre il rischio che i ciclisti possano essere centrati da un'auto. Pochi e pure in pericolo.
 

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