Piedimonte, sindaco e vice si difendono: «Non abbiamo mai comprato voti»

Piedimonte, sindaco e vice si difendono: «Non abbiamo mai comprato voti»
di Vincenzo Caramadre
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Mercoledì 10 Luglio 2019, 15:19
Inchiesta sul mercato dei voti alle elezioni amministrative a Piedimonte San Germano: tutti i coinvolti respingono le accuse. Mattinata d'interrogatori, quella di ieri, al Tribunale di Cassino, presso l'ufficio Gip. «Nessuna richiesta di voti in cambio di posti di lavoro, nessun attività illecita attorno alle tornate elettorali». E' quanto, in sintesi, sostenuto dal sindaco di Piedimonte San Germano Gioacchino Ferdinandi, dal vice sindaco Leonardo Capuano e dall'imprenditore Piero Varlese al Gip Salvatore Scalera. Lo stesso giudice che la settimana scorsa ha accolto la misura cautelare chiesta dal pubblico ministero Alfredo Mattei per tre dei quattro coinvolti nel presunto giro di voti in cambio di posti di lavoro: al sindaco Ferdinandi è stato applicato il divieto di dimora a Piedimonte, mentre il vice e all'imprenditore sono agli arresti domiciliari. L'ex sindaco Nocella, invece, è indagato a piede libero. Il primo a comparire dinanzi al Gip Scalera intorno alle 10 è stato il vice sindaco Capuano assistito dagli avvocati Giancarlo Corsetti e Veronica Avella. Il quale ha spiegato al Gip di «Non aver mai chiesto voti in cambio di posti di lavoro e di non aver fatto mai promesse a nessuno». Capuano ha circostanziato e ribattuto punto per punto alle accuse mosse nei suoi confronti. Il vice sindaco ha poi aggiunto al Gip «Che tutte le campagne elettorali (quelle del 2015 e del 2017, ndr) sono state svolte nel pieno rispetto delle regole e improntate sulla legalità». L'imprenditore Piero Varlese, sarebbe stato definito un sostenitore dei progetti amministrativi attorno al sindaco Nocella prima e Ferdinandi poi. L'interrogatorio del vice sindaco, ritenuto dalla Procura l'ideatore assieme a Varlese, dell'associazione a delinquere finalizzata alla corruzione elettorale (il cosiddetto voto di scambio), è durato oltre un'ora. Poco prima delle 11.30 è toccato all'imprenditore Verlese, difeso dagli avvocati Mose De Rubeis e Marco Mattia.

LA DIFESA
Gli avvocati dell'imprenditore, particolarmente provato, hanno depositato una memoria nella quale è stata concentrata la linea di difesa, contestando punto per punto le accuse. La difesa, in particolare, ha messo in risalto quelle che ha ritenuto le incongruità che hanno fatto scattare gli arresti domiciliari. Infine è toccato al sindaco Ferdinandi il quale si è difeso da un episodio che lo vedrebbe protagonista di un colloquio con un uomo che si lamentava di una mancata assunzione da parte di Varlese. Tutte le difese, al momento dell'interrogatorio di garanzia, avevano già depositato richiesta di Riesame, per questo non state avanzate richieste di revoca della misura adottata, solo Varlese ha chiesto di potersi recare a lavoro ed oggi il Gip dovrebbe decidere. Nel frattempo ieri pomeriggio è stata fissata a lunedì prossimo l'udienza dinanzi al Tribunale del Riesame.

A margine degli interrogatori di garanzia non sono state annunciate dimissioni da parte del sindaco e del vice sindaco, già sospesi la settimana scorsa dal prefetto di Frosinone Ignazio Portelli, il quale ha nominato commissario al comune di Piedimonte San Germano, il dottor Ernesto Raio. Venerdì scorso il commissario Raio ha assunto i poteri della giunta e del sindaco, l'organo esecutivo del comune di Piedimonte, dunque, è stato congelato. Resta attivo solo il coniglio comunale per le specifiche e residuali materia amministrative per le quali occorre la discussione e la deliberazione dell'assise civica. Ora, però, si attende la decisione del Riesame.
 
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