Picchia arbitro durante una partita di calcio femminile, ma per il giudice non è un reato

La vittima dell'aggressione ha riportato 26 giorni di prognosi e per quell'episodio il giudice sportivo è stato colpito da un Daspo di tre anni

Picchia arbitro durante una partita di calcio femminile, ma per il giudice non è un reato
di Marina Mingarelli
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Venerdì 14 Aprile 2023, 08:16 - Ultimo aggiornamento: 16:07

Arbitro aggredito da un dirigente sportivo, il giudice dispone per l'aggressore, un 58enne di Ferentino, l'assoluzione per il reato di lesioni. Per aver picchiato un direttore di gara, all'uomo resterà solo il "Daspo" disposto dal questore per tre anni, già trascorsi.

I fatti risalgono al marzo del 2019 quando presso il campo sportivo di Tecchiena si stava disputando una partita di calcio femminile valevole per il campionato nazionale di serie A2 tra le società Frosinone Futsal femminile e città di Valmontone. La partita era stata diretta da S.F. della sezione di Ancona dell'Associazione italiana arbitri. Ma al decimo minuto del secondo tempo, a gioco fermo ed a seguito dell'espulsione di due giocatrici per violenze reciproche, il dirigente accompagnatore della società ospitante Frosinone Futsal femminile era entrato nel terreno di gioco e si era diretto verso l'arbitro. Poi con fare minaccioso lo aveva aggredito verbalmente perché aveva espulso una sua giocatrice. Ma dalle parole forti l'uomo era passato alle mani. Secondo quanto riferito dal giudice di gara, il dirigente sportivo lo aveva colpito con un pugno sulla spalla.

Nel frattempo alcune giocatrici avevano cercato di fermare l'aggressore che come una furia scatenata si era avventato nuovamente sull'arbitro.

Quest'ultimo dimenandosi era riuscito a chiedere telefonicamente l'intervento delle forze dell'ordine. Dopo pochi minuti sul posto erano giunti i carabinieri e gli agenti di polizia che avevano scortato la " giacchetta nera" fuori dal campo sportivo. A causa delle lesioni riportate l'arbitro era stato accompagnato presso il pronto soccorso dell'ospedale San Benedetto di Alatri. I medici che gli avevano prestato le prime cure avevano diagnosticato un trauma contusivo al braccio sinistro. Due giorni dopo siccome il malcapitato lamentava ancora dolore si era recato di nuovo al pronto soccorso. A causa di quelle lesioni riportate nel pestaggio l'uomo aveva ottenuto ben 26 giorni di prognosi. 

Nel frattempo le indagini sono andate avanti. Il dirigente sportivo è stato accusato del reato di lesioni e minacce. Ma non è tutto: a seguito del comportamento violento che aveva assunto all'interno del campo di gioco il questore ha applicato nei suoi confronti un Daspo di tre anni. Si tratta di misure di prevenzione del divieto di accesso ai luoghi dove si svolgono le manifestazioni sportive. Nei giorni scorsi il giudice ha pronunciato la sentenza. L'imputato, difeso dall'avvocato Ilaria D'Onofrio è stato assolto dal reato di minacce perché il fatto non sussiste ed assolto dal reato di lesioni per mancanza di prove sufficienti.
 

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