Muore per un'infezione dopo un intervento, risarcimento di un milione di euro ai familiari

La vicenda riguarda una donna di 72 anni deceduta all'ospedale "Spaziani" di Frosinone

Muore per un'infezione dopo un intervento, risarcimento di un milione di euro ai familiari
di Vincenzo Caamadre
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Giovedì 23 Marzo 2023, 06:56 - Ultimo aggiornamento: 6 Aprile, 20:15

Donna muore per un'infezione dopo un intervento chirurgico: la Asl di Frosinone dovrà risarcire la famiglia con un milione di euro. E' quanto stabilito dal tribunale civile  che, il 10 marzo scorso, si è pronunciato sulla richiesta di risarcimento danno avanzata dai familiari di una donna di settantadue anni del capoluogo morta nel marzo di otto anni fa. La vicenda finita all'attenzione del tribunale inizia il 7 marzo 2016, quando la donna a causa di una pregressa patologia oncologica si reca all'ospedale "Spaziani" di Frosinone, dopo gli iniziali accertamenti di routine i medici decidono di avviare una serie di esami strumentali, al termine dei quali optano, dopo la seconda decade dello stesso mese, per un intervento chirurgico.

LA RICOSTRUZIONE

Le fasi iniziali del recupero post operatorio sembrano procedere per il meglio, ma dopo alcuni giorni la pensionata inizia ad avere dolori e strane perdite dalla ferita. Il 28 marzo i medici decidono di intervenire, nuovamente, per valutare il quadro clinico, ma dall'operazione emerge una grave infezione, nonostante le tempestive cure di tipo farmacologiche, la 72enne il 30 marzo muore.
Un duro colpo per tutta la famiglia che non si da pace per il grave lutto. Tramite l'avvocato Vincenzo Miceli del foro di Cassino, avvia l'iter civilistico con il quale è stato chiesto l'accertamento delle responsabilità mediche-sanitarie con conseguente richiesta di risarcimento del danno.
Viene avviata l'istruttoria.

Il consulente di parte, al termine degli accertamenti, conclude per morte da "infezione nosocomiale".
Ma il giudice chiamato a valutare il caso dispone una propria consulenza tecnica demandata a due professionisti - un medico legale e un chirurgo oncologico - per inquadrare ogni elemento scientifico sulle cause di morte e le eventuali responsabilità.

I CONSULENTI

I consulenti tecnici concludono che "la sepsi per la sua gravità intrinseca vada considerata la causa esclusiva del decesso della donna". Escludendo, nella stessa consulenza, altre cause di morte, come quella avanzata dalla controparte Asl che, nella proprie conclusioni, aveva paventato l'improvvisa complicanza cardiaca. Il giudice, quindi, ha fatto proprie le conclusione dei consulenti tecnici d'ufficio ed ha riconosciuto il risarcimento per il marito e tre figli per un totale di un milione di euro.
Il provvedimento di primo grado è immediatamente esecutivo, per questo la Asl di Frosinone ha già avviato i primi contatti per l'adempimento volontario.

IL PRECEDENTE

Il pronunciamento del tribunale civile di Frosinone è solo l'ultimo caso, in ordine di tempo, che la Asl si trova ad affrontare. Recentemente un medico è stato chiamato a rifondare alla stessa Asl oltre 568 mila euro per un errore commesso oltre 10 anni fa nell'esercizio della professione. La Asl e il medico- all'epoca operativo all'ospedale di Cassino - sono stati condannati a risarcire quasi 1,4 milioni di euro ai familiari di un paziente danneggiato. L'azienda ha versato la sua quota (ma si scoprirà successivamente che aveva sbagliato a farlo), il medico attivato la propria assicurazione e tutto sembrava finire lì. Recentemente, invece, la Asl ha dato mandato a un legale per recuperare 568 mila euro dallo stesso medico, come stabilito da una sentenza d'appello della Corte dei conti.
 

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