Loculi al cimitero in cambio di mazzette, tecnico comunale condannato a tre anni

Il caso al Comune di Villa Latina, il funzionario chiedeva altri soldi oltre a quelli dovuti per legge

Loculi al cimitero in cambio di mazzette, tecnico comunale condannato a tre anni
di Vincenzo Caramadre
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Venerdì 14 Aprile 2023, 10:19 - Ultimo aggiornamento: 15:43

Loculi cimiteriali venduti intascando parte dei soldi versati dagli acquirenti: Marcello Cristini, 59 anni, tecnico comunale di Villa Latina è stato condannato a tre anni di reclusione. La sentenza di primo grado è stata pronunciata ieri sera dal collegio penale del tribunale di Cassino. Assolto per due capi d'imputazione concernenti il reato di d'induzione indebita.

Il collegio penale presieduto dal giudice Gioia (con i giudici Sangiovanni e Cerase) ha interdetto Cristini dai pubblici uffici ed ha ordinato la notifica della sentenza al comune di Villa Latina, le motivazioni arriveranno nei prossimi 90 giorni, metre i danni alle parti civili - rappresentate dagli avvocati Ilaria Cacace, Beniamino Di Bona ed Emilio Roncone - , dovranno essere valutati in sede civile.

Il pm Marina Marra, a dicembre scorso, aveva chiesto sei anni di reclusione per i reati di peculato e induzione indebita. Al tecnico venivano contestate diverse vendite anomale, secondo l'accusa oltre al pagamento degli importi relativi ai loculi chiedeva somme ulteriori per le spese di registrazione dei contratti, che avrebbe intascato. Somme che oscillano da 160 euro a 400 euro.

LA RICOSTRUZIONE

La vicenda giudiziaria risale all'estate del 2020, quando al tecnico comunale Marcello Cristini fu notificato un avviso di garanzia, ma l'inchiesta della guardia di finanza e dei carabinieri (coordinata dal pm Alfredo Mattei), ben presto prese altra piega. Tant'è che nel gennaio dello scorso anno, dopo una prima misura cautelare dell'interdizione temporanea degli uffici per dodici mesi, al tecnico fu notificato un aggravamento della misura: finì ai domiciliari (poi attenuati con il divieti di soggiorno a Villa Latina).

Nel corso del dibattimento, sono stati ricostruiti tutti i passaggi legati alle vendite, ma anche tutti gli aspetti successivi. Il tecnico Cristini, infatti, nel corso degli interrogatori o comunque tramite informazioni fornite dai suoi legali aveva sempre sostenuto di aver depositato i soldi avuti dai cittadini dalla vendita dei loculi in una cassaforte in Comune. Il pm Mettei fece eseguire una perquisizione in Comune, dove l'imputato, appunto, sosteneva di aver depositato le buste con i soldi che gli erano state consegnate. Ma dall'analisi dei numeri di serie, in due casi, sarebbe risultato - come spiegato poi dagli investigatori nel corso del processo - non corrispondente la data trovata sulle busta con quella di emissioni della banconote.

Ieri la sentenza di condanna, la difesa dell'uomo rappresentata dagli avvocati Luigi Montanelli e Luca Perrella lette le motivazioni proporrà appello.
 

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