Parlamentari, in Ciociaria eletti in cinque. Vola FdI, il Pd fatica. M5S giù, ma è secondo partito

Parlamentari, in Ciociaria eletti in cinque. Vola FdI, il Pd fatica. M5S giù, ma è secondo partito
di Stefano De Angelis
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Martedì 27 Settembre 2022, 07:10 - Ultimo aggiornamento: 28 Settembre, 17:59


Il centrodestra ride e festeggia, il centrosinistra a guida Pd piange e riflette. Il Movimento 5Stelle perde lo scettro di primo partito, mentre il Terzo polo, l'alleanza Azione-Italia Viva, non sfonda. La Ciociaria, dunque, sceglie Giorgia Meloni e incorona Fratelli d'Italia principale forza della coalizione che si appresta a governare il Paese.

Sul piano del peso territoriale la provincia vede quasi dimezzare i propri rappresentanti nelle aule di Camera e Senato. A fronte degli otto uscenti, ora gli onorevoli eletti sono cinque: Massimo Ruspandini (FdI) di Ceccano, il più votato nel Lazio, e l'ex sindaco di Frosinone Nicola Ottaviani (Lega) nei due uninominali per la Camera, Claudio Fazzone (FI), di Fondi, vittorioso nel collegio unico Frosinone-Latina per il Senato, Ilaria Fontana (M5S) e Matteo Orfini (Pd) nel proporzionale per Montecitorio.

Solo per Ottaviani è il debutto, per gli altri è il bis. La riduzione di parlamentari è effetto del taglio delle poltrone e anche della nuova mappa delle circoscrizioni.

Il verdetto delle Politiche ha decretato vincitori e sconfitti. Ha anche ridisegnato le gerarchie nel centrodestra. E uno dei primi sviluppi è quello che riguarda le elezioni regionali, con il candidato alla presidenza che sarà indicato da FdI. In pole ci sarebbe Francesco Lollobrigida, capogruppo a Montecitorio, anche lui rieletto. Nel centrosinistra, invece, dopo il risultato definito insoddisfacente, si è aperto un profondo dibattito, soprattutto tra le correnti del Pd.

COLLEGIO FROSINONE
Il quadro uscito dalle urne lascia alcune certezze. Nel collegio Frosinone-Sora per la Camera, più grande per numero di comuni coinvolti rispetto a quello del 2018, il centrodestra, che schierava Ruspandini, ha collezionato 93.397 voti (54,54%). Circa 33mila in più di cinque anni fa (41,04%). Exploit da record per Fratelli d'Italia, che ha moltiplicato i propri sostenitori: da 7.773 (5,30%) a 56.670 (33,09%). Forza Italia, invece, ha perso il primato di schieramento, passando da 25.325 consensi (17,29%) a 17.437 (10,18%). Quasi lo stesso arretramento della Lega, che ne ha raccolti 18.245 (10,65%) a fronte dei 25.188 (17,20%) della tornata precedente.
Nel centrosinistra, invece, spicca il passo indietro dei dem. Nonostante la diversa e più ampia perimetrazione del bacino elettorale, il Pd è sceso di mezzo punto percentuale, anche avendo riportato un maggior numero di voti: nel 2018, infatti, ne aveva ottenuti 21.171 (14,45%), ora 23.961 (13,99%). Ancora lontano, dunque, dalla soglia cosiddetta psicologica del 20 per cento. Chi è cresciuta, anche se di poco, è +Europa (dall'1,18% all'1,65%). Nel 2018 l'intera coalizione di centrosinistra, in cui figuravano anche Insieme e Civica popolare, non era andata oltre il 17,14% (25.104 consensi), mentre ora, con dentro Verdi e Sinistra e Impegno civico di Di Maio, ha toccato quota 18.47% (31.626). La flessione più marcata è quella riscontrata in casa Movimento 5Stelle. I pentastellati hanno perso quasi la metà della platea dei propri elettori, dai 52.281 (35,70%) a 28.442 (16.61%), ma restano comunque il secondo partito. Il raggruppamento formato da Azione di Calenda e Italia Viva si è fermato al 6,47% (11.081 votanti).

L'INTERPROVINCIALE
Anche nel collegio del Cassinate, per la prima volta aggregato al territorio del Pontino (fino a Terracina), con la novità della dimensione interprovinciale, spicca il successo del centrodestra a trazione Fratelli d'Italia. Il partito guidato da Meloni ha conquistato la fiducia di 41.461 cittadini (27,80%), staccando gli altri partiti alleati: Forza Italia ha raccolto 26.086 voti (17,49%), mentre la Lega 13.185 (8,84%). Più indietro Noi moderati (559 - 0,37%). La coalizione ha superato la soglia della maggioranza, raggiungendo anche qui il 54% (83.286 consensi). In sostanza ha più che doppiato il centrosinistra, che si è attestato al 18,11% (27.939). Il Pd ha ottenuto il supporto di 19.255 votanti (12,91%), Verdi e Sinistra di 3.895 (2,61%), + Europa di 2.528 (1,70%) e Impegno civico di 1.013 (0,68%). Il M5S, invece, ha collezionato il 17.50% (26.103 preferenze), risultando anche in questo comprensorio il secondo partito. Più indietro il Terzo polo al 5,98% (8.919). Anche in questo caso, in virtù della nuova composizione dei collegi, per fare il confronto con i dati del 2018 bisogna fare le dovute distinzioni su base territoriale.

Nella tornata di cinque anni fa, infatti, la circoscrizione coinvolgeva soltanto l'area che si estende dal Sorano al Cassinate. E il risultato aveva premiato il M5S con 51.912 voti (37,81%), davanti al centrodestra (51.735 - 37,68%) e con il centrosinistra piuttosto attardato (25.490 - 18,56%), con il Pd al 13,07% (17.240). Forza Italia si era imposta come forza principale del raggruppamento (24.760 - 18,78%), seguita dalla Lega (17.936 - 13,60%) e da Fratelli d'Italia (5.717 4,33%).

Ora il quadro è profondamente mutato, con FdI che spicca il volo. Lo fa anche a Cassino, centro più importante della zona, arrivando al 26,32% (4.138 voti), sopravanzando di quasi 16 punti FI (1.649 - 10,49%) e di 18 la Lega (1.291 - 8,21%). Anche nella città martire il M5S è il secondo partito per numero di elettori (3.548 - 22,56%), due punti in più del centrosinistra (3.472 - 20,99%), con il Pd al 14,98% (2.356). Cinque anni fa a Cassino FdI era appena al 3,88%, FI al 20,34 e la Lega al 9,85. Il M5S, invece, aveva toccato il 38,64%, il Pd era tre punti indietro (11,04%).
 

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