Ordinanza anti-erbacce a Sora, la protesta dei cartelli: «Il privato pulisce, il Comune deve dare l'esempio»

Ordinanza anti-erbacce a Sora, la protesta dei cartelli: «Il privato pulisce, il Comune deve dare l'esempio»
di Roberta Pugliesi
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Mercoledì 18 Maggio 2022, 08:36 - Ultimo aggiornamento: 19:12

«Il privato pulisce ma il Comune deve darmi l'esempio». Il sindaco di Sora Luca Di Stefano emana una ordinanza con cui impone ai privati di potare siepi e piante e di effettuare la manutenzione dei fossi. In città si scatena la polemica e spuntano cartelloni in luoghi sporchi ed abbandonati con i quali si chiede all'ente di dare per primo l'esempio.

Una protesta eclatante è quella inscenata ieri mattina a Sora in diverse zone della città da alcuni cittadini anonimi che, sfidando le alte temperature e il sole cocente, hanno posizionato diversi cartelli scattando fotografie da far girare sui social network. E questo dopo la pubblicazione sul sito istituzionale dell'ente dell'ordinanza numero 97 destinata ai proprietari, affittuari, conduttori e detentori, a qualsiasi titolo, di immobili e di terreni confinanti con le strade comunali e non comunali.
Un atto doveroso e condivisibile ma che impone, di contro, lo stesso impegno nel tenere pulito ciò che è di competenza comunale e provinciale.

Della serie non si può predicare bene e razzolare male.

Allo stesso tempo c'è da dire che in città è partita l'operazione Sora città pulita e che il territorio è particolarmente esteso e quindi gli interventi richiedono tempo. Alla luce di questo numerose zone risultano ancora abbandonate e con la vegetazione spontanea che ha raggiunto ormai anche i 3 metri di altezza. E c'è chi ironizza: «Sembra di stare in Amazzonia».

L'ordinanza comunale recita: «Lungo il margine delle strade comunali e non comunali, si sta verificando la crescita incontrollata di piante e siepi che protendono rami e foglie verso la sede stradale. Questo pericoloso fenomeno può nuocere gravemente alla sicurezza della circolazione veicolare, favorire l'innesco di incendi e, a volte, generare inconvenienti di natura igienico - sanitaria».

Per questi motivi tutti i dovranno eseguire la potatura delle siepi ed il taglio di rami ed arbusti, la regolare manutenzione dei fossi stradali di scolo e la conservazione in buono stato degli sbocchi, eseguendo le necessarie operazioni di potatura e pulizia per prevenire ed evitare situazioni di pericolo e allagamenti. Inoltre, bisognerà tenere liberi i terreni da sterpaglie, cespugli, rovi, erbe e rifiuti agricoli in genere, attraverso sfalci periodici della vegetazione combustibile; procedere alla rimozione dai terreni di rifiuti incontrollati, che costituiscono un possibile fattore di innesco e di propagazione di incendi; adottare accorgimenti di manutenzione ordinaria e straordinaria dei fondi, in modo tale da evitare il verificarsi di sinistri, dovuti ad incuria del fronte stradale.

La violazione di queste misure comporterà l'applicazione di una sanzione da un minimo di 173 euro ad un massimo di 694 euro. E forse proprio alla luce del lungo elenco di prescrizioni qualcuno è salito su tutte le furie e munito di pazienza ha scattato numerose fotografie con tanto di cartelli in luoghi dove tutto questo avrebbe dovuto invece farlo il Comune e la provincia, come nel caso della tangenziale Schito Colle D'Arte dove i marciapiedi sono completamente ricoperti da anni dalla vegetazione e del tutto incompleti oppure, per quanto concerne la competenza del Comune, in via Trecce, via Costantinopoli, Viale San Domenico, via Barca, via Cellaro e cosi via. Anche sul fronte della sicurezza non sono mancati cartelli per segnalare la presenza di panchine rotte ed arredi fatiscenti ed obsoleti che dovrebbero essere sostituiti quanto prima.
 

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