Frosinone, va tre volte in ospedale ma lo rimandano a casa: aperta inchiesta sulla morte di un operaio

Frosinone, va tre volte in ospedale ma lo rimandano a casa: aperta inchiesta sulla morte di un operaio
di Pierfederico Pernarella
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Domenica 3 Gennaio 2021, 11:48

Muore dopo il terzo ricovero nel giro di 15 giorni, la Procura apre un fascicolo contro ignoti per omicidio colposo per il decesso di Luciano Molin, 46 anni, operaio di Frosinone, avvenuto lo scorso 26 dicembre presso l’ospedale “Spaziani” del capoluogo.

Il sostituto procuratore Barbara Trotta, dopo la denuncia della famiglia assistita dall’avvocato Nicola Ottaviani, ha disposto il sequestro della salma e delle cartelle cliniche.

Ieri mattina il pubblico ministero ha affidato gli incarichi per gli accertamenti medico legali. La procura ha nominato il dottore Gabriele Margiotta, mentre il legale della famiglia del deceduto ha assegnato l’incarico alla dottoressa Daniela Lucidi. Le operazioni peritali verranno effettuate martedì 5 gennaio presso la camera mortuaria dell’ospedale di Frosinone.

Sposato, Luciano Molin lascia una figlia di 18 anni.

Il suo calvario è iniziato agli inizi di dicembre quando ha accusato dei tremori alle mani e alle gambe e si è recato all’ospedale “San Benedetto” di Alatri dove è stato sottoposto ad analisi e quindi dimesso con l’indicazione di svolgere ulteriori approfondimenti alla luce di una situazione clinica tutta da capire e in evoluzione.

Dieci giorni dopi però Luciano Molin, mentre si trovava in casa, ha perso i sensi ed è caduto procurandosi una frattura al femore. L’operaio quindi è tornato in ospedale, sempre al “San Benedetto” di Alatri. Viene curato per la frattura e quindi dimesso con una prognosi di trenta giorni. Qualche giorno dopo però, precisamente il 25 dicembre, il giorno di Natale, la situazione è drammaticamente precipitata. Luciano Molin si sente male un’altra volta e in maniera più grave delle precedenti. Quindi per la terza volta in due settimane viene portato di nuovo in ospedale, questa volta allo “Spaziani” di Frosinone, dove il giorno seguente, il 26 dicembre, muore.

Insieme al dolore per la scomparsa, i parenti vogliono capire anche se l’operaio di Frosinone sia stato curato adeguatamente. La famiglia quindi, attraverso l’avvocato Ottaviani, presenta una denuncia alla Procura che dispone il sequestro della salma e delle cartelle cliniche, quindi gli accertamenti medico-legali che verranno effettuati martedì. C’è da capire in particolare in che modo la rottura del femore e quindi il secondo ricovero, all’ospedale di Alatri, possano essere legati al peggioramento delle sue condizioni cliniche del 46enne che lo hanno portato, nel giro di pochi giorni, al decesso.

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