Omicidio Teoli ad Esperia, in caso in Cassazione: il pg: «Condanna da confermare»

Omicidio Teoli ad Esperia, in caso in Cassazione: il pg: «Condanna da confermare»
di Vincenzo Caramadre
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Martedì 31 Maggio 2022, 16:16 - Ultimo aggiornamento: 16:17


Omicidio in famiglia ad Esperia: la procura generale chiede il rigetto del ricorso presentato in Cassazione e, di conseguenza, la conferma della condanna a 15 anni di carcere per Mario Teoli, il 30enne riconosciuto colpevole, in primo e secondo grado, dell'assassino del padre Antonio di 64 anni. Il processo, approdato in Cassazione, in attuazione del regime della trattazione scritta in vigore dall'inizio della pandemia, si sta svolgendo con il deposito preventivo delle conclusioni in vista dell'udienza del 10 giugno prossimo. Il primo a depositare il ricorso, qualche mese fa, era stato l'avvocato Paolo Barone del foro di Roma che assiste il 30enne.
IL RICORSO
Nel ricorso erano stati poste in evidenza alcune questioni, ritenute dalla parte, di primaria importanza come la «mancata assunzione della prova decisiva». Ed era stata chiesta soprattutto «la rinnovazione istruttoria della perizia psichiatrica». C'era stata poi ampia trattazione nella parte in cui la difesa ha parlato di «manifesta illogicità della sentenza nell'escludere il riconoscimento del vizio totale di mente all'imputato». In definitiva, dunque, è stato chiesto l'annullamento della sentenza di secondo grado per «illogicità della motivazione che ha escluso il riconoscimento delle attenuanti generiche». Nelle scorse è toccato al sostituto procuratore, presso la corte di Cassazione, Valentina Manuali. La conclusione, come accennato, è stato il rigetto del ricorso, perchè è stato ritenuta «pienamente affidabile la logica del ragionamento probatorio della corte territoriale». Ciò vuol dire che la corte d'assise d'appello di Roma nel rigettare la richiesta di rinnovazione della perizia psichiatrica ha, per la rappresentante della procura generale, fatto la scelta giusta. Una nuova perizia sarebbe stata necessaria solo se, nel discutere l'appello, non si era in grado di decidere. Ma non è stato così.
«L'esercizio di un tale potere ha chiosato Manuali è affidato al prudente apprezzamento del giudice di appello, restando incensurabile nel giudizio di legittimità». Le illogicità sollevate dalla difesa sia in ordine al mancato riconoscimento del vizio totale di mente sia alla concessione delle attenuanti generiche, sono state definite dalla pg «inammissibili».
L'omicidio in famiglia risale al primo agosto 2018 nell'abitazione di via Provinciale ad Esperia dove il giovane, nel corso di una lite in famiglia, in prede ai fumi dell'alcol sferrò sei fendenti con un coltello al padre. Si è sempre dichiarato «innocente». Tra poco meno di due settimane l'ultimo atto in Cassazione, dinanzi alla Prima sezione, dove ci sarà anche la parte civile rappresentata dall'avvocato Emiliano Mignanelli.
 

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