Omicidio del piccolo Gabriel: parte il processo al padre

Omicidio del piccolo Gabriel: parte il processo al padre
di Vincenzo Caramadre
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Sabato 23 Maggio 2020, 06:35
Tredici mesi dopo il brutale omicidio del piccolo Gabriel Feroleto di appena 26 mesi - avvenuto il 17 aprile 2019 in località Volla a Piedimonte San Germano - ieri mattina, dinanzi alla Corte d’Assise del Tribunale di Cassino, si è aperto il processo a carico del padre, Nicola Feroleto 49 anni di Villa Santa Lucia.
L’imputato Nicola Feroleto, accusato di omicidio volontario aggravato per aver soffocato il figlio, in concorso con l’ex compagna e madre del piccolo Donatella Di Bona, è arrivato in aula scortato da quattro agenti della polizia penitenziaria del carcere di Frosinone, dov’è rinchiuso dallo scorso anno.
Visibilmente dimagrito, pantaloni blu, camicia grigio scuro, mascherina bianca, guanti di lattice e una vistosa cartellina verde tra le mani. Così è apparso, fuori dalle mura del carcere, per la prima volta dopo l’omicidio. La sua ultima apparizione in pubblico c’era stata il 18 aprile, nel pomeriggio quando fu intervistato a pochi metri dal luogo dell’omicidio.
Stingenti le misure restrittive per quel che riguarda il contenimento dell’epidemia da Covid-19.
Nell’aula di Corte d’Assise che, in base alle misure anti-covid può contenere 30 persone, solo le parti, i giudici, e  2 cronisti.
Alle 10.05 il presidente della Corte d’Assise Donatella Perna (a latere la dottoressa Cognetti e sei giudici popolari) ha aperto il processo è dato subito la parola Pm Roberto Bulgarini Nomi, per la formalizzazione delle richieste sull’escussione dei testimoni e le altre attività da svolgere in dibattimento.
Si sono costituiti quattro parti civili. Gli avvocati Alberto Scerbo e Giancarlo Corsetti in rappresentanza della nonna del piccolo Gabriele, la madre di Donatella, e gli zii del piccolo, vale a dire i due fratelli di Donatella.
Gli avvocati Luigi Montanelli e Carlo Perna si sono costituiti, invece per conto della bisnonna del piccolo Gabriel e non ci sono state opposizioni alle loro costituzioni.
L’avvocato Luigi D’Anna, che assiste Nicola Feroleto, ha subito avanzato la richiesta di trascrizione integrale di tutte le intercettazioni telefoniche e ambientali raccolte nella fase di indagini.
Il Pm Bulgarini Nomi, invece ha chiesto la trascrizione di una serie d’intercettazioni, in particolare venti colloqui che Nicola Feroleto ha intrattenuto in carcere con i congiunti, e altre, specifiche, intercettazioni telefoniche.
Subito si è riunita la camera di consiglio per decidere proprio sulla richiesta avanzata dalla difesa, pochi minuti e la Corte d’Assise ha ritenuto di dover accogliere solo la parziale trascrizione delle intercettazioni. Non ci saranno trascrizioni a valanga. Solo quelle ritenute necessarie e, di conseguenza, c’è stato l’immediato conferimento incarico a due periti individuati dalla Corte d’Assise, si tratta di Anna De Stefano e Paola Colletta. Nel pomeriggio di ieri sono iniziate le attività per la trascrizione delle intercettazioni che la Corte ha ritenuto necessarie. La relazione verrà depositata nei prossimi sessanta giorni.
La prossima udienza ci sarà il 19 giugno alle ore 9.30, quando saranno escussi in aula i primi sei testi del pubblico ministero.
Altra udienza ci sarà nella prima decade di luglio. In aula, nel corso del processo sarà ascoltata anche Donatella Di Bona. La donna, come noto, viene giudicata con rito abbreviato dinanzi al Gip di Cassino e, in questi giorni, verrà sottoposta a perizia psichiatrica come richiesto dalla sua difesa, rappresentata dagli avvocati Lorenzo Prospero e Chiara Cucchi.
Il processo per la donna riprenderà il 15 settembre.
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