Secondo le indagini è emerso un suo diretto coinvolgimento nel delitto. Castagnacci, scrivonio i carabinieri, ha aggredito Emanuele non appena quest'ultimo è stato portato fuori dal locale, lo ha «inseguito sino alla parte alta della piazza, dove il giovane aveva tentato di fuggire, braccandolo e continuando a colpirlo; nell’aver, immediatamente dopo, impedito ad un giovane, trattenendolo con forza, di accorrere in soccorso di Emanuele che, nel frattempo, dopo essersi liberato da lui, veniva affrontato ed aggredito dai tre indagati già sottoposti al regime detentivo che ne causavano, infine, la morte».
L'esigenze cautelari sono state motivate, spiegano ancora dall'Arma, nella «rilevantissima pericolosità desumibile dal comportamento particolarmente crudele e dall’accanimento della condotta realizzata in danno della giovane vittima nonché per prevenire il concreto rischio di inquinamento di prove consistenti nel pericolo che il prevenuto possa continuare a subornare o minacciare i testi, come emerso durante le indagini, per favorire la propria posizione e quella del figlio».
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