Oggi il rientro a scuola, ma solo per pochi: in provincia di Frosinone è record di plessi chiusi

Oggi il rientro a scuola, ma solo per pochi: in provincia di Frosinone è record di plessi chiusi
di Gianpaolo Russo
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Lunedì 10 Gennaio 2022, 07:48 - Ultimo aggiornamento: 11 Gennaio, 08:40

Riaprono oggi le scuole dopo la pausa delle feste natalizie, ma è record di chiusure in provincia di Frosinone a causa del Covid. Per una settimana gli studenti delle scuole materne, elementari e medie di una bella fetta di Comuni riprenderanno con la didattica a distanza (Dad).  

Un dato che va in netta controtendenza rispetto a quello delle altre province del Lazio. In Ciociaria sono infatti oltre trenta i sindaci che hanno deciso di chiudere ed attivare la Dad. Tra questi il capoluogo, Cassino ed altri dei Comuni più grandi: Sora, Ceccano, Anagni, Pontecorvo, Arpino, Isola Liri, Ceprano.  

In provincia di Latina (dove sulla questione si è svolto un vertice in Prefettura) le scuole resteranno invece tutte aperte; in quella di Viterbo solo 6 comuni hanno emesso ordinanza, ma non il capoluogo (dati aggiornati a ieri pomeriggio, ndr); nella provincia di Rieti si è operato in maniera “chirurgica” e quindi sono stati chiusi quegli istituti, meno di una decina, che presentano situazioni di contagio particolari.  

Eccesso di prudenza o giusta valutazione della gravità della situazione epidemiologica? Tra una decina di giorni si capirà chi ha optato per la decisione migliore.

D’altro canto anche i sindaci di Frosinone e Cassino fino all’ultimo sono apparsi titubanti nel firmare le ordinanze di chiusura. Sabato invece, dopo il confronto con i dirigenti scolastici, è arrivata la decisione del rinvio. Le sollecitazioni dei presidi sono state ovunque decisive.  

Il sindaco Ottaviani firma 15 ordinanze

Il sindaco Ottaviani, a differenza dei colleghi che hanno emanato un’unica ordinanza per tutte le scuole, ha firmato provvedimenti distinti: 15 per un totale di 23 plessi scolastici. «Un atto unico per l’intero territorio comunale è di competenza solo di altre autorità sovraordinate - puntualizza Ottaviani - Per cui, mentre seguivamo l’evoluzione del virus, abbiamo dovuto effettuare uno slalom interpretativo tra una serie di disposizioni normative contrastanti. Quindi abbiamo deciso dopo aver raccolto le comunicazioni e le preoccupazioni da parte delle famiglie, dei docenti e dei responsabili dei singoli plessi scolastici, investiti dalla problematica».  

Il sindaco critica il Governo: «Credo che sia grave da parte del Ministro della Pubblica Istruzione, soffermarsi in questi giorni, h24, sui giochi relativi all’elezione del prossimo Capo dello Stato, evitando invece di concentrarsi sulle concrete ed effettive dinamiche infettive e sociali delle scuole e delle famiglie, per non mettere a repentaglio i tavoli o gli accordi della politica».

Alcuni esponenti dell’opposizione hanno criticato la tardività con cui sono stati pubblicati i provvedimenti (nel tardo pomeriggio di ieri).  

«Le famiglie attendono impazienti per potersi organizzare al meglio nella gestione dei propri figli», dichiara il capogruppo del Pd, Angelo Pizzutelli. «Non si può arrivare in queste condizioni il giorno prima», commenta il consigliere Stefano Pizzutelli. «L’apertura delle scuole – aggiunge la collega Alessandra Sardellitti di Azione – per una famiglia significa organizzazione perché molte mamme lavorano e non hanno il tempo di organizzare la loro vita e quella dei loro bambini in meno di 24 ore».  

Pompeo: «Non si può disattendere una decisione del Governo»

A rendere ancora più particolare la situazione ciociara c’è il fatto che in altri Comuni le lezioni riprenderanno regolarmente in presenza. È il caso di Ferentino, Alatri, Monte San Giovanni Campano, Paliano. Per citare i centri più grandi. Una decisione che il sindaco di Ferentino e presidente della provincia di Frosinone, Antonio Pompeo, ha spiegato così su Facebook: «Il Governo ha deciso che da oggi debbano riprendere le lezioni in presenza. Si può condividere o no ma non si può disattendere una decisione dello Stato. I dirigenti mi hanno rappresentato di essere nelle condizioni di poter riprendere le lezioni in presenza. Sarebbe stato più facile per me chiudere le scuole e prendermi i like delle famiglie ma chi mi conosce sa che non sono un leone da tastiera». 
 

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