Nuovo impianto per i rifiuti
a Patrica, il sindaco assicura:
«Continueremo ad opporci»

Lucio Fiordalisio sindaco di Patrica
di Emiliano Papillo
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Venerdì 18 Maggio 2018, 18:16
Nell'area industriale di Patrica, lungo la via Morolense, si torna a parlare della possibilità di realizzazione di un nuovo impianto di trattamento rifiuti. Ma il sindaco Lucio Fiordalisio è pronto a dare battaglia. Il progetto prevede un impianto per il trattamento e recupero di fanghi e rifiuti pericolosi.

«Parliamo di un procedimento avviato circa 6 anni fà e stoppatosi nel 2016 con il nostro diniego. Oggi ho appreso -ha spiegato Fiordalisio - che si è riaperta la procedura di Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) senza che venissimo consultati. Ho già contattato il Responsabile del Procedimento ed inviato una lettera al Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti e all’Assessore Regionale ai Rifiuti»

«Con l’Ufficio Ambiente ed i miei tecnici- ha aggiunto Fiordalisio- stiamo redigendo le osservazioni per intervenire nel successivo procedimento di Valutazione Impatto Ambientale (VIA) dove presenteremo le nostre argomentazioni finalizzate al parere negativo dell’impianto. Siamo impegnati quotidianamente per contrastare problemi ambientali di ogni tipo, cattivi odori, fossi inquinati, esalazioni, abbandono rifiuti, è impensabile che su questa area si pensi ancora ad inquinare anziché provvedere alle bonifiche».

Il Progetto prevede circa 30 mila tonnellate di fanghi reflui, polveri, rifiuti liquidi su una zona industriale che negli anni ha subito notevoli cambiamenti. Il Comune di Patrica rientra nella Classe 1 per l’inquinamento atmosferico, nel frattempo è divenuto operativo il SIN, è stato adottato il Piano Tutela Acque e sono cambiate e aggiornate diverse normative. Secondo il comune lepino «Non vi sono più le condizioni per la sostenibilità ambientale di attività come quella recentemente autorizzata».

«Lotteremo in ogni ambito, se dovesse essere necessario - ha concluso Fiordalisio - procederemo per vie legali e scenderemo per la strade a protestare. Siamo stanchi di essere considerati pattumiera d'Italia».

 
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