Il delitto di Alatri, appello del vescovo durante l’omelia: «Non dimentichiamo Thomas Bricca»

Le parole di monsignor Ambrogio Spreafico

Il delitto di Alatri, appello del vescovo durante l’omelia: «Non dimentichiamo Thomas Bricca»
di Maria Laura Lauretti
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Martedì 11 Aprile 2023, 07:45

Per il vescovo della Diocesi di Frosinone Veroli Ferentino e della Diocesi di Anagni Alatri, monsignor Ambrogio Spreafico, il pensiero rivolto all'uccisione del giovane Thomas Bricca è una priorità su cui l'intera comunità deve fare i conti. Quei terribili fatti dello scorso gennaio ad Alatri, quando il 19enne è stato colpito a morte, non devono finire nel dimenticatoio perché solo così si potrà evitare il ripetersi di quelle condizioni che hanno raccontato il punto più alto della violenza umana.
Così come era già successo in diverse celebrazioni del periodo di Quaresima, nella settimana di Pasqua, il vescovo ha scelto diverse occasioni per ricordare a tutti che: «Solo il rifiuto della violenza aiuta a vivere insieme, a volersi bene come amici. In un mondo dove la violenza è di casa - ricordiamo l'uccisione di Thomas ad Alatri o le risse nelle nostre città - dove l'io individuale e di gruppo ha preso il sopravvento, la vicenda di Gesù appare come uno scandalo, uno spartiacque: Egli ha detto "basta", quando i suoi amici volevano difenderlo con la spada».
Il discorso sulla violenza, sottolinea il vescovo, va declinato anche per gli episodi delle risse che spesso si scatenano nei fine settimana e non bisogna sottovalutare nemmeno le realtà digitali, le piattaforme dei social molto utilizzate dai ragazzi e sempre più spesso scenari di insulti che si scrivono e trovano il consenso attraverso i like: «Viviamo un mondo che mette fretta, dove non c'è tempo per fermarsi, ascoltarsi, guardarsi in faccia con amore. Chi vive così resta prigioniero di sensazioni e soddisfazioni passeggere: oggi, infatti, si rimane spesso indifferenti al dolore degli altri».
LE INDAGINI
Per l'omicidio di Thomas risultano indagati Mattia Toson e il padre Roberto. L'ultimo atto dell'inchiesta è consistito nell'acquisizione del contenuto dei telefoni cellulari di Francesco Dell'Uomo (fratellastro di Roberto Toson), della fidanzata e di un amico di Mattia Toson. Stessa operazione precedentemente era toccata al telefono del fratello minore di Mattia.
L'esame sugli smartphone serve per confermare o smentire l'alibi di Mattia: ha sostenuto che al momento del delitto si trovava in un agriturismo della vicina Veroli dove festeggiare un compleanno. Ma le deposizioni di alcuni presenti alla festa riferiscono che Mattia sarebbe arrivato con mezzora di ritardo e quindi in tempo utile per sparare su Thomas. Le indagini sull'iPhone di Mattia non avevano fornito elementi utili per posizionarlo all'ora del delitto, lasciando il sospetto che fosse spento. I nuovi accertamenti dovranno dire se ci sono state interazioni tra quegli apparecchi e l'iPhone di Mattia Toson: confermando o smentendo la sua presenza alla festa.

 

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