Nomine e presidenza, è guerra alla Comunità montana degli Ausoni

Nomine e presidenza, è guerra alla Comunità montana degli Ausoni
di Pierfederico Pernarella
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Mercoledì 30 Ottobre 2019, 17:07
Sarebbero dovute scomparire da un pezzo, invece le Comunità Montane esistono ancora, in alcuni casi anche ai limiti della legittimità. Casi spinosi ora che la Regione Lazio è in procinto di nominare i commissari e i sub commissari liquidatori per tentare di chiudere la pratica dopo dieci anni di limbo. Gli incarichi, che dovrebbero spettare a presidenti e vice presidenti in carica, fanno gola: a loro, infatti, verrà corrisposta un'indennità mensile pari rispettivamente al 20 e 10 per cento delle retribuzioni dei consiglieri regionali: quindi circa 1.520 e 760 euro al mese.

CONSIGLIO A OSTACOLI
La questione è rovente intorno alla XVI Comunità Montana dei Monti Ausoni di cui fanno parte i Comuni di Falvaterra, San Giovanni Incarico, Pico, Pastena e Pontecorvo. Il presidente è Augusto Carè, del Pd: è stato eletto nel 2007, il suo mandato è scaduto nel 2012, ma nonostante questo Carè è ancora alla guida dell'ente. E da mesi è finito nel mirino perché, nonostante le ripetute richieste dei consiglieri (l'ultima è di qualche giorno fa), non ha ancora convocato l'assemblea comunitaria per la convalida degli eletti delegati dai Comuni.
Ad attendere questo passaggio sono nove consiglieri comunali di Pico, San Giovanni e Falvaterra. Nel frattempo cinque consiglieri comunitari sono decaduti perché non più consiglieri comunali e un altro si è dimesso.
Secondo gli oppositori il ritardo nella convalida degli eletti è voluto perché, con l'ingresso dei nuovi consiglieri, Carè potrebbe perdere il controllo della maggioranza. Quindi se una volta convalidati gli eletti si andasse, come si dovrebbe secondo lo Statuto, all'elezione del nuovo presidente, potrebbe non avere più i numeri per essere eletto.
Carè sostiene di non sapere cosa fare: «L'ente è stato abrogato nel 2016, per cui io non posso fare né surroghe, né nomine: per questo ho chiesto chiarimenti alla Regione Lazio e sto attendendo una risposta».

MANI LEGATE, ANZI NO
In altre Comunità montane della provincia di Frosinone, però, il problema non si è posto: i nuovi eletti si sono insediati anche di recente. E lo stesso Carè, lo scorso 29 settembre, non ha chiesto chiarimenti e non ha esitato a nominare il consigliere delegato del Comune di Pontecorvo Gabriele Tanzi, suo collega di partito, vice presidente della Comunità montana al posto di Samatha Reali. «Se c'è stato un errore è stato unicamente quello, forse poteva essere evitato», ammette Carè.
Non proprio un dettaglio visto che lo stesso Tanzi potrebbe essere nominato sub commissario liquidatore: «Sì in effetti potrebbe essere un problema», ammette ancora Caré.
Sulla possibilità che, nonostante il mandato scaduto da un bel po', possa essere nominato commissario, Carè risponde: «Non sono un poltronista, da dieci anni non percepisco alcuna indennità, però se i requisiti per l'incarico sono l'esperienza e la conoscenza dell'ente, non vedo a chi altri debba spettare».

GLI ACCERTAMENTI
Il consigliere regionale di Fratelli d'Italia, Fabrizio Ghera, però ha chiesto che nessun componete della giunta o del Consiglio venga nominato commissario e sub commissario liquidatori. Anche perché, ricorda Ghera, sulla questione Ausoni il difensore civico del Consiglio regionale ha avviato gli accertamenti. Il fascicolo è in mano all'avvocato Alessandro Licheri, dopo la segnalazione del consigliere comunale di Falvaterra Daniele Ricci, anche lui in attesa della convalida e tra i più attivi in questi mesi nel chiedere il ripristino della legittimità nella gestione dell'ente montano. Il difensore civico ha chiesto i documenti per accertare se gli organi della Comunità montana siano stati convocati regolarmente, ma non solo.
Il difensore civico vuole chiarire un altro dubbio: la sopravvivenza della Comunità Montana, dopo l'entrata in vigore della legge del 2008 sul riordino degli enti, alla luce della sovrapposizione con l'Unione Antica Terra di Lavoro, ora in liquidazione. E a tale proposito l'avvocato Licheri ha chiesto anche le carte dei finanziamenti regionali concessi dal 2008 ai due enti.

 
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