Frosinone. «No» ai Consigli comunali a distanza, è di nuovo scontro

Frosinone. «No» ai Consigli comunali a distanza, è di nuovo scontro
di Matteo Ferazzoli
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Lunedì 26 Ottobre 2020, 08:33

NEL CAPOLUOGO
Scoppia la polemica tra il Comune ed una parte di opposizione sulle modalità dei prossimi Consigli comunali. In una nota, infatti, gli eletti nell'opposizione Marco Mastronardi, Fabiana Scasseddu e Stefano Pizzutelli sono tornati alla carica per chiede nuovamente un'assise civica a distanza, vista la nuova ondata di Covid. I tre consiglieri, in un documento congiunto, iniziano la richiesta rifacendosi al Dpcm del 18 ottobre: «L'art. 1 dichiarano- recita che nell'ambito delle Pubbliche Amministrazioni le riunioni si svolgono in modalità a distanza, salvo la sussistenza di motivate ragioni». «Come se nulla fosse continuano- ci è stata recapitata la convocazione per la seduta straordinaria del Consiglio Comunale, che prevede la discussione di ben 11 punti».
I PERCHÉ
Uno dei motivi per cui, fino ad adesso, non si è scelta la forma online, è, secondo Il Comune, l'ipotetica mancata sicurezza di autonomia nel voto espresso dagli eletti che, se fatto online, potrebbe riservare condizionamenti esterni e non visibili. Anche se, negli scorsi mesi, nel periodo di lockdown, a tutti i consiglieri era stato fornito, dal Comune stesso, il servizio ConsigliCluod, idoneo a svolgere le adunate civiche online. «Il servizio dichiara l'opposizione- risulta essere perfettamente funzionante, ma quand'anche l'Amministrazione lo avesse ritenuto non affidabile già da allora, perché non ha provveduto a cercare soluzioni tecnologiche alternative? Perché l'Amministrazione continua ad avere un atteggiamento di chiusura sul tema Consiglio a distanza?». I tre eletti, dunque, sbottano: «Non vogliamo affidare la risposta a cattivi pensieri legati a giochi di numeri e maggioranze, ma dobbiamo comunque rilevare l'infondatezza delle motivazioni» adottate dall'Ente. Per i consiglieri, il rischio del Consiglio in presenza, oltre quello di un ipotetico contagio Covid, è anche quello di «costringere, in caso di riscontrata successiva inconsapevole positività di uno dei presenti, alla quarantena tutti i presenti, con i conseguenti disagi di natura sociale, lavorativa ed economica». Per questo, i tre consiglieri chiedono la convocazione del Consiglio Comunale in video conferenza, considerando inaccettabile «il fatto che un consigliere comunale per tutelare la propria salute, quella dei propri familiari ed in generale la salute pubblica, debba rinunciare ad esercitare il proprio ruolo di rappresentanza».
LA REPLICA
«Il Dpcm del 18 ottobre non prevede che i Consigli debbano esser fatti necessariamente in streaming spiega invece il sindaco Nicola Ottaviani - ma parla di riunioni della Pubblica Amministrazione. Tra l'altro, dobbiamo preservare la volontà di scrutinio da parte dei componenti delle Assemblee. Per il question time, si può provare lo streaming perché non ci sono votazioni. Ma quando ci sono, queste devono essere libere e non suggestionabili da altre persone presenti nella zona in cui i consiglieri stanno votando». Dello stesso avviso il Presidente del Consiglio comunale Adriano Piacentini che, in un'altra nota, replica: «Senza voler accedere ad una sterile polemica su un problema veramente delicato, respingendo al mittente le considerazioni strumentali della nota dei consiglieri, tenuto conto anche della nota dell'Anci, pervenuta il 22 ottobre, dove, in maniera chiara ed inequivocabile, si fa il distinguo tra le riunioni di Pubblica Amministrazione, dove il Dpcm trova completa applicazione, e le riunioni di organi elettivi, per le quali si fa riferimento alla discrezionalità, stante anche la presenza di un punto all'ordine del giorno in cui è previsto lo scrutinio segreto, sentiti gli organi comunali deputati, il Consiglio, nel rispetto di tutte le norme di sicurezza, si terrà in presenza». I question time, invece «si potranno tenere con la procedura a distanza».
 

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