Infenzione al piede per un chiodo arrugginito, donna muore dopo in ospedale: caso in Procura

Infenzione al piede per un chiodo arrugginito, donna muore dopo in ospedale: caso in Procura
di Vincenzo Caramadre
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Mercoledì 1 Giugno 2022, 07:58 - Ultimo aggiornamento: 2 Giugno, 10:14

Muore in ospedale per un'infezione dopo essersi punta con un chiodo arrugginito: presentata denuncia.
È la storia che arriva da Cassino, dove i familiari di una donna di 62 anni del posto hanno chiesto alla procura l'accertamento delle cause di morte della loro congiunta. Il decesso della donna risale al 17 aprile scorso nelle corsie dell'ospedale Santa Scolastica di Cassino dopo essersi sottoposta varie terapie e accertamenti diagnostici.

La vicenda che si è conclusa con la tragedia, stando a quanto denunciato, inizia nella prima settimana di aprile, quando accidentalmente la donna, mentre cammina, si punge con un chiodo sotto ad un piede.

Superati i primi momenti di dolore, nelle ore immediatamente successive si reca dal suo medico di famiglia il quale le prescrive la classica antitetanica associata ad un antibiotico. Ma il dolore aumenta, per cui si reca al pronto soccorso di Cassino, qui viene sottoposta, come da protocollo, all'esame del sangue e ad una radiografia al piede interessato al trauma. Nel pomeriggio dello stesso giorno viene dimessa con un piano terapeutico da attuarsi in ospedale, in una sorta di da- ospital, dove la 62enne si reca per poi tornare a casa.


Nei giorni successivi, per completezza e scrupolo, si sottopone anche ad esame eco-color-doppler per la valutazione arteriosa del piede interessato al trattamento in corso. Un quadro clinico che, però, con il passare delle ore si aggrava sempre più, tant'è che il 16 aprile arrivata in ospedale per il trattamento prescrittole dal pronto soccorso, il medico ne dispone l'immediato ricovero in codice rosso. Il resto è cronaca delle ultime ore di vita della donna. Viene portata in corsia è da qui poi in sala operatoria per un intervento al piede e di conseguenza nel blocco di rianimazione.

Muore all'alba del 17 aprile. Una morte sulla quale i familiari vogliono appurare ogni aspetto, per questo nelle settimane successive viene presentata denuncia contro ignoti alla stazione dei carabinieri di Cassino per far accertare eventuali responsabilità di terzi nella morte. E' stato chiesto il sequestro della documentazione necessaria a ricostruire tutti i passaggi legati al trattamento medico sottoposto, ma anche, eventualmente, l'esumazione della salma della donna per l'autopsia. Saranno ora le indagini della procura a chiarire se ci sino state o meno responsabilità di terzi della morte della donna.
 

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