Morte di Michela Rezza: un giallo, tre interrogativi

Morte di Michela Rezza: un giallo, tre interrogativi
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Sabato 9 Novembre 2019, 13:54 - Ultimo aggiornamento: 16:37
Michela Rezza, la trentasettenne rinvenuta senza vita nel letto del fiume Cosa, ad Alatri non è stata uccisa. Si va chiarendo il caso della giovane donna scoperta in contrada Sant'Emidio giovedì pomeriggio da un cercatore di funghi. L'esame autoptico effettuato ieri a Frosinone, infatti, pare abbia escluso definitivamente l'ipotesi di qualsiasi azione dolosa ai danni della giovane; in particolare l'esame della ferita sul capo, ha chiarito che sarebbe compatibile più con un impatto di notevoli dimensioni (tipo un masso).
Dunque, resta da chiarire la causa del decesso e va ricostruita la vicenda che l'ha portata a morire nel letto del fiume in piena notte. Le indagini a cura sia del Comando Provinciale dei Carabinieri, sia del Comando di Alatri, erano partite subito senza lasciare alcuna ipotesi intentata; del resto il fascicolo in Procura è ancora aperto per omicidio ed il medico legale incaricato si sarebbe riservato ulteriori approfondimenti ed analisi.
A questo punto, escluso l'omicidio volontario, restano in piedi varie ipotesi: da una lite finita tragicamente (magari involontariamente), alla caduta accidentale (potrebbe essere scivolata); fino al suicidio.

Sono tanti i punti da chiarire e per questo per tutta la notte tra giovedì e venerdì e durante la giornata di ieri, sono state ascoltate le persone che hanno avuto a che fare per diversi motivi con la donna, tra cui il compagno, il fratello e diversi conoscenti e le indagini proseguiranno su più fronti. Ricordiamo che il primo a dare l'allarme era stato proprio il convivente che giovedì mattina si era recato presso la Caserma di Alatri e aveva sporto denuncia, dichiarando che Michela era sparita dalla notte precedente. Poche ore dopo, verso le 16 di giovedì, un giovane cercatore di funghi, aveva fatto la scioccante scoperta tra il fogliame del letto del fiume in secca, credendo di aver trovato un manichino.
Nel giro di pochi minuti sul posto erano arrivati Carabinieri, 118, Vigili del fuoco, Protezione civile, ASL e, infine, il magistrato Vittorio Misiti.
 
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