Medicina/Un blog per una corretta informazione
fondata sull'esperienza
in corsia e non dettata dalla velocità dei social

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Venerdì 4 Gennaio 2019, 19:57 - Ultimo aggiornamento: 19:58
Perché un blog e perché lo “stetoscopio parlante?”
La domanda sorge spontanea leggendo gli interventi del prof. Francesco Fedele, di Frosinone (direttore della cattedra di Cardiologia presso il Policlinico Umberto Primo)  su "stetoscopioparlante.it” - la  voce di Francesco Fedele.
In fondo, per un docente universitario numerosi sono i mezzi di comunicazione, soprattutto per quanto riguarda l’attività didattica e di ricerca (articoli scientifici, trattati, monografie, etc..).
Ma il professor Fedele spiega:
“Ritengo, tuttavia che in un mondo in cui la comunicazione è caratterizzata da un numero impressionante di notizie che viaggiano sui cosiddetti social a velocità incalzante, la informazione corretta e la formazione necessitino di adeguarsi a questo “iperafflusso mediatico” utilizzando la professionalità, l’esperienza e il ragionamento critico acquisiti nel tempo per raggiungere tempestivamente e puntualmente gli studenti, gli specializzandi, i colleghi medici, specialisti e non, i politici e la popolazione tutta.
Ecco perché un blog che permetta di pubblicare in tempi rapidissimi, direi istantanei, opinioni, conoscenze, idee e consenta di raggiungere un pubblico potenzialmente illimitato, con approccio laico e democratico”.

Perché chiamarlo stetoscopio parlante?

“Quando ho avuto l’idea di aprire un blog con le finalità suddescritte - continua il prof. Fedele - subito mi è venuto in mente il “grillo parlante” di Pinocchio che puntualmente interviene e interagisce saggiamente con il burattino e con il gatto e la volpe. Ma senz’altro poco originale e… forse abusato.
Allora mi ha dato lo spunto un articolo recentemente pubblicato sulla rivista Infection Control and Hospital Epidemiology che demonizza lo stetoscopio come veicolo di infezioni. Nel prendere istintivamente le difese dello stetoscopio, mi è scattata l’idea di usare il nome di questo strumento che non solo mantiene tutta la sua utilità per l’esame obiettivo e la visita del paziente, ma rappresenta anche un simbolo: quello di una medicina basata sul rapporto umano e professionale con il paziente, fatta di ascolto dei sintomi e delle sofferenze psico-fisiche e di attenta osservazione ed esame obiettivo. Quest’ultimo contempla classicamente l’osservazione, la percussione, la palpazione (il conosciutissimo “dica 33”) e l’auscultazione del paziente. Lo stetoscopio è fondamentale per ascoltare i rumori del torace, dell’addome, i soffi del cuore e costituisce il primo strumento che amplifica uno dei nostri sensi, l’udito, e rappresenta una colonna portante e la base del ragionamento clinico che parte dall’acquisizione dei sintomi e dei segni obiettivi e che attraverso la cosiddetta diagnosi differenziale porta alla precisa individuazione della malattia e alla sua specifica terapia”.
Il professor Fedele, quindi, conclude:  “Confido nella vostra amicizia, stima, complicità ma soprattutto nel nostro comune desiderio di CULTURA”.
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