Mazzette al Catasto, interrogatori fiume: gli arrestati rilanciano le accuse

Mazzette al Catasto, interrogatori fiume: gli arrestati rilanciano le accuse
di Pierfederico Pernarella
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Martedì 19 Novembre 2019, 16:35
Hanno parlato per circa due ore e mezza ciascuno Andrea Cristini e Domenico Carnevale, i due dei tre impiegati del Catasto di Frosinone finiti agli arresti domiciliari mercoledì scorso nell'ambito nell'operazione Pesce Giallo dei carabinieri che ha svelato un giro di mazzette per mandare avanti le pratiche e ottenere altri servigi.
I due, in presenza dei loro legali (Marco Maietta per Cristini e Nicola Ottaviani per Carnevale), ieri mattina separatamente sono comparsi davanti al gip Antonello Bracaglia Morante che ha firmato l'ordinanza di custodia cautelare. Agli interrogatori, che sono iniziati alle 10 per terminare intorno alle 15, ha preso parte anche il titolare dell'inchiesta, il sostituto procuratore Adolfo Coletta. Circostanza, seppure prevista, non abituale negli interrogatori di garanzia.
La presenza del magistrato, giustificata da un lato con l'importanza del caso, può essere spiegata anche con il fatto che Cristini e Carnevale, nel fornire la loro versione dei fatti, abbiano dato agli inquirenti una serie di elementi meritevoli di approfondimento che potrebbero aprire nuovi scenari investigativi.

AL CONTRATTACCO
Il contenuto degli interrogatori è top secret, stante l'indagine in corso, ma la durata degli interrogatori lascia pensare che i due arrestati non si siano limitati a una difesa di rito, ma siano passati in qualche modo al contrattacco, tirando in ballo i professionisti. Erano solo loro a richiedere le tangenti come sostenuto nella parte principale dell'accusa oppure gli impiegati del Catasto arrestati si sono adeguati ad un sistema in cui color che usufruivano dei servizi di loro competenza, non erano solo parti offese, pesci come li chiamava Carnevale, ma anche istigatori degli atti corruttivi? Gli accusatori (chi ha denunciato o ammesso la richiesta di tangenti) potrebbero trasformarsi a loro volta in accusati?
È ancora troppo presto per dirlo, anche perché gli elementi forniti ieri dai due arrestati dovranno essere approfonditi e verificati uno per uno. Per questo il sostituto Coletta a stretto giro risentirà sia Cristini che Carnevale. In tutti i modi, dopo gli interrogatori fiume di ieri, si muove su questa linea ambigua il secondo tempo dell'inchiesta Pesce Giallo.

LA ZONA GRIGIA
Una zona grigia che già in parte compare nelle indagini. Sono infatti indagati per corruzione e induzione indebita 18 professionisti del settore, per lo più geometri e consulenti di agenzie immobiliari, i quali secondo l'accusa si servivano degli arrestati per ottenere sotto banco copie di visure e atti notarili ad uso esclusivo di ufficio. In cambio di questo servizio extra i dipendenti del Catasto indagati si facevano pagare somme che variavano dai 20 ai 50 euro. Non è escluso che la platea di professionisti fruitori consapevoli del sistema corruttivo possa essere più ampia, e soprattutto non si limitasse alla fornitura di copie di visure e atti notarili.
Interrogatorio lampo invece per il terzo impiegato del Catasto arrestato, Carlo Mastroianni: difeso dall'avvocato Stefano Alberti, si sarebbe avvalso della facoltà di non rispondere.
 
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