Mancano i pediatri, famiglie nel caos: ecco cosa sta succedendo a Frosinone

Le difficoltà causate dal pensionamento di tre medici nel giro di un anno

Mancano i pediatri, famiglie nel caos: ecco cosa sta succedendo a Frosinone
di Pierfederico Pernarella
3 Minuti di Lettura
Venerdì 16 Settembre 2022, 08:32 - Ultimo aggiornamento: 14:17

Famiglie senza un pediatra costrette a trovarne uno fuori Comune o a rivolgersi a un medico di famiglia. È la situazione che nelle ultime settimane si registra a Frosinone dove attualmente operano una decina di medici specialisti per l'infanzia. Un numero a quanto pare insufficiente a soddisfare le numerose richieste.

Il problema è ben presente al dottor Serafino Pontone Gravaldi, segretario provinciale della Fimp (Federazione medici italiani pediatri): «I pensionamenti di tre colleghi nel giro di un anno stanno creando qualche problema - ammette Pontone - Gli accordi collettivi nazionali e regionali prevedono che ogni pediatra può avere al massimo 800 assistiti (il limite può essere derogato solo con il ricongiungimento familiare, ossia se il pediatra ha in carico un altro figlio della famiglia, ndr).

In base ai dati di circa un mese e mezzo fa, c'erano ancora due medici che non avevano ancora raggiunto il massimale.

In questo caso l'assegnazione avviene d'ufficio, anche se spesso può subentrare la scelta delle famiglie verso altre soluzioni. Ad ogni modo il problema c'è, ma l'iter per superare questa criticità non è semplice e immediato. La nomina di un nuovo pediatra può avvenire solo se la zona di competenza, in questo caso il Comune di Frosinone, viene riconosciuta carente».

SI CORRE AI RIPARI

Per questa ragione, spiega il segretario provinciale della Fimp, a breve si riunirà il comitato aziendale, composto dalla Asl e dal sindacato dei pediatri, per analizzare i dati aggiornati: il numero degli assistiti in carico ai medici in servizio e quello delle richieste.

Solo dopo questo passaggio con l'eventuale riconoscimento di zona carente se ne ricorrono i presupposti, il comitato aziendale può chiedere alla Regione Lazio la possibilità di nominare un nuovo pediatra. Nomina che deve essere effettuata attraverso un avviso pubblico. Per portare a termine l'iter occorrono mesi, un tempo troppo lungo con tutte le difficoltà che avrebbero decine di famiglie.

Nelle more del procedimento, però può essere trovata una soluzione tampone: «In attesa che venga concluso il procedimento per la nomina definitiva di un nuovo pediatra - spiega il dottor Pontone - le opzioni sono due: un incarico provvisorio della durata di un anno attingendo dalla graduatoria regionale oppure una deroga che consenta ai pediatri in servizio di prendere più assistiti rispetto al limite di legge, 900 invece di 800. Ma queste sono tutte valutazioni che competono il comitato aziendale che, ripeto, può pronunciarsi soltanto dopo aver preso atto dei dati aggiornati».
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA