Mamma e figlia vivevano nell'ex stazione perché povere, condannate a 20mila euro

Mamma e figlia vivevano nell'ex stazione perché povere, condannate a 20mila euro
di Marina Mingarelli
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Martedì 12 Aprile 2022, 09:02 - Ultimo aggiornamento: 09:03

Occupano l'ex stazione di Torre Cajetani, maxi multa per mamma e figlia senza tetto. Le due donne, entrambe di Alatri avevano trovato un riparo nella struttura in disuso a Torre Cajetani. Ma dopo molto tempo qualcuno ha segnalato la loro presenza in quei locali e le due donne sono state cacciate.
Per aver utilizzato quell'edificio che appartiene al demanio, entrambe sono finite sotto processo e alla fine multate.

Ma facciamo un passo indietro, quando Anna (il nome è di fantasia) che all'epoca dei fatti aveva soltanto pochi anni, insieme alla madre dopo tanto girovagare aveva trovato alloggio nella stazione dismessa.

Lei come tanti che vivono nelle sue stesse condizioni fa parte di quella schiera di persone che vengono chiamate gli invisibili. Si tratta di soggetti fragili che a causa dell'indigenza vivono ai margini della società.

Ma almeno Anna rispetto a tanti altri si riteneva fortunata perché aveva un tetto sulla testa. Quella stazione in disuso l'aveva trasformata in una vera e propria casa. Poco importava se poi doveva procurarsi l'acqua e la sera restava al buio perché non aveva la corrente. Mamma e figlia che hanno sempre tirato avanti grazie al buon cuore di tanta gente erano contente così. Ma nei mesi scorsi per le due donne è arrivata una vera e propria doccia fredda. Alcuni ispettori addetti al controllo degli immobili in disuso, dietro segnalazione di privati cittadini, si sono recati sul posto. E proprio nel corso dell'ispezione hanno trovato le due ospiti all'interno dell'ex stazione. Nei loro confronti è scattata la denuncia per aver occupato la struttura demaniale e per imbrattamento. Ma c'è di più: come già accennato a conclusione delle indagini mamma e figlia sono finite sotto processo.

Nei giorni scorsi è arrivato il decreto penale di condanna. Il giudice per evitare che le due donne scontassero dodici mesi di carcere ha commutato la pena con una multa di 9.050 euro ciascuna. Avverso tale multa però l'avvocato difensore Antonio Ceccani ha già preannunciato che presenterà ricorso.

Per Anna e per la madre che ha 67 anni ed anche alcuni problemi di salute, si tratta di una cifra esorbitante che loro non potranno mai permettersi di pagare. Se avessero avuto tutti quei soldi, hanno riferito al legale, non avrebbero certo abitato tutti quegli anni in quella stazione dismessa senza luce e senza acqua. Ventimila euro per loro, così segnate dalla vita, rappresentano un vero e proprio tesoretto. Adesso sperano che il legale di fiducia riesca in qualche modo a risolvere il problema. Intanto va detto, sono rimaste di nuovo senza casa.
 

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