Mamma e figlia morte in uno schianto, venerdì l'udienza: medico a rischio processo

Mamma e figlia morte in uno schianto, venerdì l'udienza: medico a rischio processo
di Marina Mingarelli
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Lunedì 25 Aprile 2022, 12:43 - Ultimo aggiornamento: 26 Aprile, 08:34

Mamma e figlia morte in un incidente stradale in territorio di Prossedi, venerdì l'udienza preliminare nei confronti di A. A., un medico dell'esercito di 53 anni originario di Villa Santo Stefano che il 24 maggio del 2019 si era andato a scontrare con la Ford Fiesta su cui viaggiavano Estella e Camilla Aversa, mamma e figlia rispettivamente di 47 e 18 anni. Lo schianto si verificò lungo via Guglietta Vallefratta in territorio di Prossedi. A conclusione delle indagini, la procura ha iscritto sul registro degli indagati il medico dell'esercito che quel giorno viaggiava sulla sua Audi A5. L'udienza preliminare si terrà davanti al gup del tribunale di Latina per competenza.

Sarà difeso dagli avvocati Giampiero Vellucci ed Angelo Pincivero.

Il giorno della tragedia le due donne stavano rientrando nella loro abitazione di Ceccano quando all'improvviso la vettura su cui si trovava il medico dell'esercito si è andata a scontrare frontalmente con la Ford Fiesta. Uno schianto terribile che non ha dato scampo ad Estella ed alla figlia Camilla che sono morte sul colpo. La ragazza, che aveva compiuto soltanto da qualche giorno 18 anni, si era offerta di accompagnare la madre ad un appuntamento di lavoro a Latina. Invece in quella curva maledetta ad attenderla c'era la morte. Miracolata l'amica di Camilla che si trovava sul sedile posteriore. I consulenti tecnici della procura avrebbero accertato che la vettura su cui viaggiava il medico avrebbe invaso la corsia opposta subito dopo aver effettuato una curva. 

Secondo la perizia l'ufficiale medico viaggiava a 86,5 chilometri orari in un tratto di strada dove non avrebbe potuto superare i 60. La sorella ed il padre di Estella Aversa si sono costituiti parte civile tramite gli avvocati Francesca Aversa e Giampietro Baldassarra. Adesso spetterà ai difensori Vellucci e Pincivero far crollare tutto l'impianto accusatorio.
 

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