Ha un tumore al cervello, dal Canada a Frosinone per toglierlo: «Operata mentre ero sveglia e parlavo»

La storia di Cristina Galgani, 52 anni: "Ricordo tutto di quei momenti. L'ospedale Spaziani è stato la mia salvezza"

Il neurochirurgo Giancarlo D'Andrea e Cristina Galgani
di Annalisa Maggi
4 Minuti di Lettura
Mercoledì 28 Dicembre 2022, 15:40 - Ultimo aggiornamento: 29 Aprile, 07:11

«Per me Frosinone ha significato la salvezza». A parlare è Cristina Galgani, 52 anni. La donna, che vive in Canada con il marito Massimiliano Previti e i figli di 26 e 20 anni, dal mese di maggio, per tre volte, ha percorso 8mila chilometri per sottoporsi a un delicato intervento di neurochirurgia nell’ospedale “Spaziani” di Frosinone. Ad operarla è stata l’equipe del professore Giancarlo D’Andrea.

«È diventato il mio angelo custode», racconta emozionata Cristina.La sua storia inizia quando scopre di avere un glioma, un brutto tumore al cervello.

A Toronto Cristina aveva già subito un intervento, ma non era andato bene. Le sue condizioni di salute stavano di nuovo peggiorando, poi però si è aperta una speranza. «Mia cognata, che abita a Roma - racconta la donna - mi aveva parlato molto bene di un neurochirurgo che opera nell’ospedale Spaziani di Frosinone, il professor Giancarlo D’Andrea. Così mi sono messa in contatto con lui». 

Il resto è una storia di eccellenza sanitaria che arriva dalla provincia. «La paziente - racconta il professor D’Andrea - aveva un tumore cerebrale nell’area del linguaggio. A Toronto aveva già fatto un tentativo per rimuovere il tumore ma il problema non era stato risolto». Per farlo era necessaria la tecnica chiamata “awake surgery”: il paziente rimane sveglio e risponde agli stimoli mentre viene operato consentendo ai medici di individuare le zone in cui intervenire. Solo in questo modo può essere si può operare in sicurezza. 

«Grazie a una sofisticata strumentazione e all’esperienza della dottoressa Vincenza Maiola nella chirurgia da sveglio - spiega D’Andrea - durante l’intervento la paziente è stata sottoposta a una serie di test e di domande che ci hanno aiutato a localizzare le aree del cervello che consentono di parlare e che, con l’ausilio di scariche elettriche, sono state evidenziate per evitare di danneggiarle». In questo modo il neurochirurgo e la sua equipe hanno potuto rimuovere in blocco la massa tumorale senza procurare danni alla paziente.

«Ricordo tutto dell’operazione e so che le domande servivano a capire come il mio cervello rispondeva e reagiva», racconta Cristina Galgani. Dopo gli esami di controllo la signora è stata dimessa. «Non dimenticherò mai l’umanità che mi ha circondata e le cure ricevute a Frosinone, finalmente mi sono lasciata alle spalle la mia odissea e adesso posso guardare con fiducia al futuro». Dopo aver trascorso il Natale a Roma insieme ai figli che li hanno raggiunti per stare acconto alla madre in un momento così difficile, domani mattina Cristina e il marito ripartiranno alla volta di Toronto.

LE REAZIONI

«Desidero ringraziare l’equipe medica, guidata dal professor D’Andrea, e i professionisti del reparto di Neurochirurgia dell’ospedale Spaziani di Frosinone che hanno realizzato l’intervento al cervello su una donna venuta dal Canada dove i medici avevano invece ritenuto l’operazione troppo rischiosa - commenta l’assessore regionale uscente, Alessio D’Amato - La sanità sta cambiando volto e in questi anni abbiamo invertito la tendenza che vedeva un progressivo impoverimento a causa dei vincoli imposti dal commissariamento soprattutto nelle province. Oggi invece torniamo a investire sui territori e i risultati sono evidenti».

«La storia di una paziente residente in Canada, che ha scelto la nostra sanità per un delicatissimo intervento al cervello dopo che a Toronto avevano deciso di non operarla perché troppo rischioso, inorgoglisce», dichiara la consigliera regionale uscente Sara Battisti.

© RIPRODUZIONE RISERVATA