Lotta all'endometriosi, ad arriva la panchina gialla per far conoscere la malattia

Lotta all'endometriosi, ad arriva la panchina gialla per far conoscere la malattia
di Andrea Tagliaferri
3 Minuti di Lettura
Giovedì 6 Ottobre 2022, 15:39

Dopo le panchine rosse contro la violenza sulle donne e quelle arcobaleno a favore dei diritti Lgbtq+, arriva la panchina gialla per sensibilizzare sull’endometriosi. Si chiama Endopank, ed è un progetto che sta prendendo piede in maniera davvero entusiasmante in giro per l’Italia da diversi mesi. In Ciociaria è già stata inaugurata a Ceccano ad aprile scorso, oggi tocca ad Alatri. L’evento per sensibilizzare su questa patologia molto invalidante per le donne si terrà presso l’I.C. Alatri domani.

A darne comunicazione il primo cittadino stesso, Maurizio Cianfrocca che con la sua amministrazione ha voluto fortemente questa iniziativa. “Mi fa piacere invitare la cittadinanza all’inaugurazione della panchina gialla nell’ambito del progetto ‘Sediamoci sul giallo: Endopank’, programmata per venerdì 7 ottobre all’istituto comprensivo Alatri1 in via Alcide de Gasperi.  

L’iniziativa, organizzata dall’associazione ‘La voce di una è la voce di tutte odv’, mira alla sensibilizzazione sull’endometriosi, patologia invalidante che colpisce sempre più donne.  Abbiamo cominciato questo filone di incontri e iniziative, da quello sulle malattie rare a quello sui disturbi del comportamento alimentare, e lo proseguiamo per far capire l’importanza della prevenzione e offrire tutto il nostro sostegno possibile alle persone che soffrono di queste patologie e necessitano di un aiuto per riconoscerle e affrontarle”.

Alla cerimonia, che si terrà domani alle 11, interverranno il sindaco Cianfrocca, la preside dell’istituto comprensivo Rossella Veglianti, l’assessore ai servizi sociali Umberto Santoro, la consigliere delegata alle pari opportunità Denise Zena e la referente dell’associazione  Tiziana Genito.

Ricordiamo che questa patologia femminile colpisce circa tre milioni di persone solo in Italia e coinvolge globalmente la salute della donna con effetti psicofisici spesso debilitanti. 

"Siamo soddisfatti di essere arrivati al risultato", commenta la consigliera Denise Zena che continua: "Abbiamo scelto una posizione dove passano molti studenti perchè vogliamo che le bambine fin da giovanissime conoscano e sappiano chiedere aiuto nel caso".

© RIPRODUZIONE RISERVATA