Le pagelle agli ospedali ciociari, tante insufficienze e poche buone eccezioni

Le pagelle agli ospedali ciociari, tante insufficienze e poche buone eccezioni
di Pierfederico Pernarella
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Domenica 9 Ottobre 2022, 08:06 - Ultimo aggiornamento: 11 Ottobre, 12:31

Ospedali bocciati o quantomeno rimandati con numerosi debiti. Colleziona una sfilza di insufficienze, qualche sufficienza e due soli ottimi voti la sanità della provincia di Frosinone. Il quadro poco incoraggiante emerge dalle pagelle stilate dal sistema P.Re.Va.le 2021 (riferito all'anno precedente), il Programma Regionale di Valutazione sulla qualità delle cure curato dal Dipartimento di Epidemiologia del Servizio Sanitario Regionale del Lazio.
L'analisi prende in considerazione otto aree cliniche principali: cardiocircolatorio, nervoso, respiratorio, chirurgia generale, chirurgia oncologica, gravidanza e parto, osteomuscolare, urogenitale. Il livello di qualità viene individuato in base al volume di attività di ogni singola area clinica e a una serie di criteri: mortalità a breve, medio e lungo termine; riammissioni a breve termine; ospedalizzazioni per specifiche condizioni; procedure chirurgiche; complicanze a breve termine a seguito di specifici interventi e tempi di attesa. Tocca ovviamente fare una precisazione: l'anno di riferimento è il 2020, non un anno qualsiasi ma quello in cui è scoppiata la pandemia da Covid che ha fortemente condizionato le cure ospedaliere per le altre patologie.
Premesso questo, quello che si può dire in linea generale è che in tutti gli ospedali per l'area gravidanza e parto le cure si attestano su un livello medio, così come in ognuno dei nosocomi è stato molto basso il livello delle cure dell'area di nefrologia. Per le altre, invece, ci sono state delle i risultati cambiano da ospedale a ospedale.
SPAZIANI
In quello del capoluogo viene promossa quasi a pieni voti l'area clinica cardiocircolatoria (livello alto), medio invece il livello per gravidanza e parto (ma come detto questo vale per tutti gli altri ospedali). Basso il livello per l'area neurologica: la mortalità a 30 giorni dal primo accesso per un ictus ischemico è pari al 15%, mentre a livello regionale è dell'11,09%. Stesso discorso per le cure delle malattie respiratorie: la percentuale di mortalità per broncopneumopatie, sempre dopo 30 giorni dal primo accesso, è pari al 14,19% (13,87% a livello regionale). Basso ancora il livello per l'area osteomuscolare: un intervento per la frattura al femore entro 48 ore avviene solo su un caso su tre (35%), mentre a livello regionale uno su due (52,14%). Molto basso il livello delle cure per nefrologia: la mortalità a 30 giorni dal primo accesso per un'insufficienza renale cronica è pari al 19.03% (16,78% a livello regionale).
SAN BENEDETTO
L'ospedale di Alatri, stando al sistema Prevale, è quello che per l'anno 2020 ha registrato i livelli di cura maggiormente negativi. Molto bassi gli standard di qualità per le aree valutate: patologie cardiocircolatorie e osteomuscolari. La mortalità a 30 giorni dal primo accesso per uno scompenso cardiaco è pari al 20% (12,50% a livello regionale), una frattura al femore è stata operata entro 48 ore solo nel 16,24% dei casi (52,14% a livello regionale).
SANTISSIMA TRINITÀ
Nel nosocomio di Sora bocciato il livello di cure per le patologie cardiocircolatorie e sempre per per quelle nefrologiche. La mortalità a 30 giorni dal ricovero per un infarto è pari al 13.30%, il doppio del livello regionale (7.81%), per un'insufficienza renale cronica addirittura la mortalità, sempre a 30 giorni dal primo accesso in ospedale, è pari al 49,40%, quasi il triplo del livello regionale. Sia per chirurgia che per oncologia il volume di attività non è stato sufficiente per fare una valutazione, anche se si registra un livello buono per gli interventi dei tumori a l colon.
SANTA SCOLASTICA
L'ospedale di Cassino è l'unico che ottiene un livello molto alto, con l'area di chirurgia generale per la quale si tiene conto del numero di interventi per colecistectomia e della degenza post operatoria inferiore a 3 giorni. Per le patologie cardiocircolatorie il livello è medio per gli infarti miocardici acuti e molto basso per gli scompensi cardiaci. Medio anche il livello per le cure delle malattie respiratorie, gravidanza e parto. Basso invece lo standard per l'area osteomuscolare: interventi chirurgici per un frattura al femore entro 48 ore sono stati effettuati in circa il 40% dei casi (52,14 a livello regionale). Molto basso, come per tutti gli altri ospedali, il livello delle cure nell'area di nefrologia: mortalità per un'insufficienza renale cronica a 30 giorni dal primo accesso è pari al 17,56%, mentre a livello regionale è del 16,78.
Pierfederico Pernarella
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