Le mani dei clan sulla Ciociaria: droga, racket e usura

Le mani dei clan sulla Ciociaria: droga, racket e usura
di Vincenzo Caramadre
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Giovedì 23 Settembre 2021, 07:54

La Ciociaria resta meta prediletta per gli investimenti della criminalità organizzata, ma è anche il territorio dove scorrono fiumi di droga provenienti dalle aree campane e romane. Crescono, al pari, i sodalizi territoriali di origine rom. A confermare la centralità della provincia di Frosinone, sull’asse Roma-Napoli, negli interessi dei clan è stata la Dia con la relazione semestrale al Parlamento. Il periodo esaminato è stato il secondo semestre del 2020, quando sono state portate a termine significative attività d’indagini coordinate dalla Dda.
“L’incidenza criminale registrata nel frusinate - si legge nella relazione - è sostanzialmente analoga a quella pontina e prevalentemente collegata al clan dei Casalesi (in particolare i Venoss) e al clan Mallardo. Contestualmente all’operatività delle propaggini camorristiche, si registrano nel territorio diversi episodi perpetrati da aggregazioni criminali autoctone rappresentate segnatamente dalle famiglie Spada e Di Silvio imparentate con le omonime aggregazioni criminali romane e pontine”.
Queste ultime, secondo gli investigatori dell’antimafia, si concentrerebbero sul racket delle estorsioni, ma anche nell’usura, nel traffico e nello spaccio degli stupefacenti. Occhio vigile sopratutto nel territorio di Cassino, dove si è registrata nel tempo una crescente presenza dei sodalizi criminali campani specie del casertano. Nell’area sud della Ciociaria, la Dia ha individuato la permanenza di sodali appartenenti al cartello dei Casalesi, agli Esposito di Sessa Aurunca, ai Belforte di Marcianise ma anche ai clan napoletani Licciardi, Giuliano, Mazzarella, Di Lauro e ai Gionta di Torre Annunziata. Entra nella relazione anche Sora e il Sorano.
Trovano risalto, nell’analisi dell’Antimafia, infatti, alcune delle più importanti operazioni portate a termine in Ciociaria. In particolare quella del 6 ottobre 2020 che c’è stata a Sora e denominata “Requiem-Ultimatum al Crimine”, della Polizia e della Guardia di finanza, quando hanno eseguito un provvedimento cautelare nei confronti di 25 persone indagate per associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, riciclaggio ed estorsione. “Dette indagini - si legge - hanno consentito di individuare due fazioni, una locale al cui vertice vi erano persone di Sora e l’altra facente capo a una famiglia di origini campane, ma trasferitasi nel sorano nei primi anni 90”.
C’è poi la data del 12 ottobre 2020 con l’operazione “Il Cartello di via Bellini” conclusa dalla Polizia nei confronti di 10 persone attive tra Frosinone e l’area di Ardea (Roma) che dovranno rispondere di associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti e corruzione.
Ma non solo attività di polizia giudiziaria, il Parlamento è stato anche informato dall’antimafia dei provvedimenti adottati dal prefetto di Frosinone, Ignazio Portelli. “Nel semestre in esame, - scrivono dalla Dia - il Prefetto di Frosinone ha emesso interdittive antimafia nei confronti di aziende con profili di contiguità alle cosche".

 

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