Chi è in fuga dal territorio ucraino martoriato dalla guerra e chi lascia per vari motivi l'Africa e la zona Nord-orientale dell'India. A centinaia, dopo lunghi viaggi, sono arrivati in Ciociaria e sono stati presi in carico dall'Asl di Frosinone (servizio multietnico) per essere assistiti. Tra loro, infatti, c'è chi ha bisogno di cure, visite mediche, esami e anche di vaccinazioni.
Per questo, proprio per offrire prestazioni e servizi sanitari urgenti o essenziali a chi non possiede il permesso di soggiorno, cioè a coloro che non provengono da paesi dell'Unione europea, è previsto il rilascio della tessera sanitaria Stp (straniero temporaneamente presente), che può essere richiesta agli uffici amministrativi distrettuali aziendali. Ebbene, in sette mesi, dal primo gennaio al 31 luglio, l'Asl di Frosinone ne ha consegnate in totale 1.057: di queste, 573 (55%) a profughi ucraini, mentre le altre 484 (45%) a richiedenti asilo di altre nazionalità (in prevalenza sub-saharaini, egiziani e bengalesi).
Il dato è stato reso noto dall'azienda sanitaria del capoluogo. In una nota è stato spiegato che «il servizio multietnico dell'Asl continua nel suo lavoro incessante, un impegno moltiplicato per far fronte all’emergenza ucraina che ha portato sul territorio quasi 600 profughi di guerra da assistere e sostenere».
«L'emergenza dei profughi ucraini è stata gestita egregiamente nella nostra provincia dalle istituzioni e dall’Asl quando ancora il Covid non accennava a regredire - ha spiegato il dottor Mario Limodio, responsabile del Servizio multietnico - U.O.S.D.
I profughi, hanno aggiunto dall'Asl, stanno godendo dello status di Protezione internazionale e hanno effettuato la scelta di medici e pediatri. «Ai colleghi raccomandiamo la continuità assistenziale rimanendo a disposizione». Poi l'appello «a tutti i sanitari a proseguire questa splendida gara di solidarietà».
Il 24 marzo erano 354 i profughi provenienti dall’Ucraina presi in carico dall'Asl di Frosinone.