Stalking e revenge porn verso la ex convivente, condanna confermata per un ciociaro

Stalking e revenge porn verso la ex convivente, condanna confermata per un ciociaro
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Sabato 5 Febbraio 2022, 08:35 - Ultimo aggiornamento: 11:22

Stalking e revenge porn nei confronti della ex convivente, questi i reati che hanno portato alla condanna in Corte di Appello di un libero professionista di 56 anni residente nel capoluogo ciociaro. L’uomo, che era stato giudicato con il rito abbreviato, dovrà scontare due anni di carcere. È stato condannato anche ad un risarcimento danni pari a ventimila euro. A seguito della denuncia presentata dalla ex, una coetanea, l’imputato è stato colpito da divieto di avvicinamento nei confronti della donna con la quale aveva avuto una lunga convivenza.

La vicenda risale a circa tre anni fa quando il rapporto della coppia entra in crisi.

La compagna, stanca dei continui litigi, decide di interrompere quella convivenza. A quel punto però l’uomo inizia ad assumere un comportamento da stalker. L’impiegata se lo ritrovava sul posto di lavoro, nei centri commerciali dove andava a fare la spesa e sotto l’abitazione dell’amica del cuore. Il libero professionista che non voleva assolutamente rassegnarsi alla fine di quel rapporto l’aveva però convinta a riprovarci. E lei che ci aveva creduto, aveva acconsentito ad avere un rapporto sessuale con quello che era stato il compagno di una vita. Ma certo non sapeva che l’uomo stava architettando una vendetta atroce. Una mattina, infatti, mentre stava recandosi al lavoro vede sul parabrezza della sua vettura una foto che la ritraeva nuda mentre stava consumando un rapporto sessuale con il convivente. Cosa era successo? Utilizzando una telecamera installata all’interno dell’abitazione per prevenire eventuali furti, il 56enne aveva filmato la compagna e poi aveva estrapolato i fotogrammi che aveva lasciato sulla sua utilitaria. La donna, sconvolta, si è rivolta agli operatori del “Telefono Rosa” di Frosinone. L’avvocato Cristiana Cialone che da anni opera all’interno del centro antiviolenza ha fatto scattare la denuncia per stalking e revenge porn.

L’uomo, che si è sempre difeso dicendo che era stata proprio la donna ad estrapolare quelle foto per mostrarle ai suoi amici, è stato rinviato a giudizio. Ma in sede di udienza preliminare ha chiesto di essere processato con il rito abbreviato. In questo modo ha potuto beneficiare dello sconto della pena di un terzo. L’imputato è stato così condannato a due anni di carcere. Ma avverso tale sentenza l’avvocato difensore ha presentato ricorso in Appello. I giudici capitolini però non solo hanno confermato la sentenza, ma hanno rigettato la richiesta di revoca della misura cautelare del divieto di avvicinamento.
Ma. Mi.

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