“Montecassino e Dante”. E’ considerato il più grande evento mondiale organizzato per celebrare i 700 anni della morte di Dante Alighieri. Ad ospitarlo è l’abbazia di Montecassino che per l’occasione ha esposto nelle sale del museo il più importante manoscritto della Divina Commedia: il codice 512, risalente al XIV sec., con a margine le note di Pietro, primogenito del sommo poeta.
Ieri l’inaugurazione alla presenza delle più alte autorità e dell’ospite d’onore, il cardinale José Tolentino de Mendonça, archivista e bibliotecario di Santa Romana Chiesa, che ha tagliato il nastro della mostra visitabile fino al 31 dicembre. A fare gli onori di casa è stato l’abate Donato Ogliari, mentre a dom Mariano il compito di illustrare la grandezza dell’evento, articolato intorno al manoscritto.
Il codice 512, custodito in abbazia, è considerato il più importante in quanto contiene nell’intero testo le tre cantiche del poema dantesco. Ad arricchire il codice c’è un apparato di annotazioni, le quali – è stato sottolineato da don Mariano nella conferenza che ha preceduto l’inaugurazione – sono conosciute come ‘glosse cassinesi’ anche se rispecchiano il commento del primogenito di Dante, Pietro Alighieri. Ma, oltre al Codice 512, si può ammirare un altro manoscritto: il Codice 257 che appartiene all’Alto Medioevo.
El. Pi.